la tattica dei tagli alle forniture

Putin ci logora con il gas perché noi ci pieghiamo ai suoi ricatti

AP2012
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  • Sarà una coincidenza, ma le date clou dei ricatti di Putin sul gas lambiscono sempre gli appuntamenti dell’Ue per prendere provvedimenti sull’energia. Il 26 luglio, per esempio, i governi europei devono discutere i piani per l’inverno cioè il taglio dei consumi al 15 per cento. E sempre il 26 luglio, avverte la Russia, potrebbero esserci nuovi rallentamenti nelle forniture.
  • Lo scoglio del 21 luglio, con la ripartenza dei flussi di Nord Stream 1, è stato appena superato, ma a fatica. La «tattica a singhiozzo» di Putin è subordinata a una più ampia strategia di logoramento e di ricatto. Il logoramento è per renderci più difficile l’inverno, il ricatto è per provocare l’Europa su temi come le sanzioni e lo sblocco di Nord Stream 2.
  • Ma se la Russia può permettersi di tiranneggiarci così sulle forniture di gas, è perché l’Ue non ha avuto il coraggio di imporre un tetto ai prezzi delle importazioni. Putin riesce così a guadagnare tanto anche dando meno. Il rifiuto di alcuni governi, e di Bruxelles con loro, di intervenire sulla determinazione dei prezzi ha anche un’altra conseguenza non secondaria, e cioè quella di delegittimare il piano d’inverno della Commissione, tutto concentrato sulla austerità energetica. I paesi iberici hanno già avanzato le loro rimostranze. Il 26 se ne discute in Consiglio Ue; e sempre il 26, è un’altra data di bollino rosso per le forniture russe.

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