il ritratto

Razov, il garante di quel che resta del rapporto speciale tra Roma e il Cremlino

LAPRESSE
LAPRESSE
  • Un elemento balza subito agli occhi dell’osservatore del curriculum vitae dell’ambasciatore Razov che  è entrato in carriera diplomatica nel 1990: al diplomatico di lungo corso russo interessa stare a Roma, perché normalmente dopo quattro anni i diplomatici di carriera vengono trasferiti in altra sede.
  • Cosa significa questa permanenza così lunga sulle sponde del Tevere? Che l’ambasciatore Razov è riuscito a convincere il ministro degli Esteri, Serghei Lavrov, di essere il “garante” perfetto di quel rapporto speciale che da decenni intercorre tra Mosca e la città eterna.
  • Razov è chiamato a rinverdire vecchi legami con paesi un tempo alleati o amici ai tempi della seconda “guerra fredda”. 

Sergej Sergeevich Razov, che ha ricoperto il ruolo di ambasciatore russo in Cina e quello di viceministro degli Esteri, s'insediò nella capitale italiana il 6 maggio 2013, ovvero nove anni fa. Nato il 28 gennaio 1953, carattere bonario e amabile, sposato con due figli, parla inglese, cinese e polacco. Ma un elemento balza subito agli occhi dell’osservatore anche meno sofisticato del curriculum vitae dell’ambasciatore che nel 1975 si è laureato presso l'Università Statale delle Relazioni Inter

Per continuare a leggere questo articolo