CRONACHE DA STRASBURGO

La svolta a metà dell’Unione europea contro la disinformazione di Putin

(Durante il tour polacco di Salvini, il sindaco di Przemysl gli ha ricordato con una maglietta i suoi legami con Putin. La Lega è finita nella relazione dell’Europarlamento.\\u00A0Foto LaPresse)
(Durante il tour polacco di Salvini, il sindaco di Przemysl gli ha ricordato con una maglietta i suoi legami con Putin. La Lega è finita nella relazione dell’Europarlamento. Foto LaPresse)
  • Quando la Russia ha invaso l’Ucraina, la Commissione Ue ha preso una decisione inedita: mettere al bando Sputnik e RT. Lo ha fatto con un presupposto, e cioè che non si tratti di media ma di macchine di propaganda, e con uno strumento, cioè quello delle sanzioni. 
  • «Tempi fuori dall’ordinario richiedono misure fuori dall’ordinario», ha detto la commissaria Vera Jourová. La guerra porta a una scelta finora mai vista dal lato Ue. Ma il tema delle interferenze russe e della disinformazione era sui tavoli europei da anni. 
  • «Siamo rimasti troppo a lungo inascoltati», dicono gli eurodeputati Sandra Kalniete e Raphaël Glucksmann, mentre l’aula a Strasburgo vota la relazione sulle ingerenze, nella quale è finita anche la Lega. E mentre Bruxelles “dialoga” con BigTech in tempi di guerra, l’Europarlamento reclama regole più stringenti per i colossi digitali.

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