Il prossimo ministro della Salute tedesco si chiama Karl Lauterbach. La nomina del deputato della Spd, riconoscibile grazie al suo papillon d’ordinanza, è un vero evento social. Lauterbach infatti può contare su 695mila follower su Twitter (il cancelliere designato Olaf Scholz ne ha soltanto 259mila) ed è una celebrità: durante la pandemia, l’epidemiologo ed economista è diventato un personaggio pubblico grazie al suo attivismo sui social e alla sua presenza nei talk show.

Esperto di sanità riconosciuto anche a livello internazionale, ha dalla sua la lunga militanza nel Bundestag: è stato eletto nello stesso collegio dal 2005, dal 2013 è stato a più riprese responsabile della Sanità del suo partito. Ha lavorato ai contratti di governo delle ultime grandi coalizioni, imponendo un riorientamento della sanità in termini di efficienza e sostenibilità economica. Anche se, secondo i suoi detrattori, le sue idee hanno prodotto tagli eccessivi al servizio sanitario pubblico.

L’altra macchia nel suo curriculum è la presenza nel consiglio d’amministrazione della Röhn Ag, il principale gestore delle cliniche private in Germania, accusato tra l’altro di aver retribuito il personale addetto alle pulizie con cifre al di sotto del salario minimo.

Lauterbach ha lasciato il posto nel 2013, quando è stato chiamato dall’allora segretario Spd, Sigmar Gabriel, per diventare il consigliere per la sanità del candidato alla cancelleria, Peer Steinbrück. Ma non ha mai rivelato la cifra precisa che l’azienda gli ha corrisposto per i suoi servizi.

L’ospite perfetto 

L’unione tra il politico e l’esperto lo ha trasformato, durante la pandemia, nell’ospite perfetto per i talk show. Un motivo in più per invitarlo sono le previsioni negative che normalmente Lauterbach fa. 

In passato ha spesso criticato le iniziative del governo, da lui giudicate insufficienti per arginare la pandemia. Oltre a stima e affidabilità (i factchecker della rete pubblica Ard hanno valutato i suoi tweet come «fondati»), Lauterbach si è anche guadagnato un seguito di hater e minacce di morte di cui dà regolarmente conto sul suo profilo. 

Dalla sua risposta all’odio che subisce s’intuisce la cifra dell’uomo (scienziato, più che politico): «Non esiste elogio più grande per un medico della prevenzione dell’accusa di aver esagerato». 

Dall’inizio della pandemia la sua presenza è stata così pervasiva che si è guadagnato nel partito il soprannome di «Karlchen überall», «Carletto onnipresente».

Proprio per la sua fama, il suo ingresso o meno nel nuovo governo è stato una delle questioni più dibattute nelle ultime settimane. Il cancelliere designato ha inizialmente detto di no, ma poi ha capito che sarebbe stato complicato spiegare il motivo della rinuncia a un nome di così alto profilo. 

La scommessa

Se sulla scelta di Scholz ha pesato sicuramente il successo che Lauterbach ha tra il pubblico tedesco, la sua smania di apparire è la causa principale delle poche amicizie che ha nel partito.

Sceglierlo come ministro è una scommessa per i vertici della Spd. Lauterbach infatti, è noto anche per il suo carattere e per la determinazione con cui porta avanti la propria linea, a prescindere dal fatto che sia conciliabile con quella del partito. 

È stato evidente soprattutto nella prima estate dopo l’inizio della pandemia, quando alcuni esponenti della Spd lo hanno criticato per le sue continue raccomandazioni a mantenere alta la guardia e l’annuncio di una nuova ondata in autunno. 

Quando poi però la seconda ondata (e poi la terza e la quarta) hanno colpito il paese e le previsioni di Lauterbach si sono avverate, il partito è dovuto scendere a patti con lo scienziato, realizzando un accordo di vicendevole tolleranza.

Nella Spd, in ogni caso, il «besserwisser» (saccente), continua a non essere amato. E il futuro ministro non fa nulla per cambiare le cose: consuma lontano dai colleghi i suoi pasti rigorosamente senza sale (che evita perché fa male alla salute), non partecipa alle uscite serali perché è impegnato a leggere gli ultimi studi medici. 

Ma quanto più è antipatico all’interno del partito, tanto più è amato dal pubblico, che apprezza la sua pungente ironia e la sua disponibilità a mettersi in gioco perfino in un pezzo musicale della comica Karoline Kebekus intitolato La vida sin corona (nella canzone Lauterbach fa il controcanto a Kebekus che festeggia ironicamente il ritorno alla vita senza pandemia. «Festeggiamo nei locali tutti vicini/(ma c’è ancora rischio di contagio)/Diciamo addio all’obbligo della mascherina e torniamo a toccarci nel treno pieno/(Non posso che raccomandare di non farlo)»). Il pezzo è satirico, ma le raccomandazioni sono vere. 

Adesso i suoi avversari temono che, non avendo esperienza di governo, possa faticare a gestire l’immenso organismo del ministero e che ragioni in maniera troppo ideologica nel portare avanti la lotta alla pandemia, ponendo la sicurezza anche al di sopra delle libertà personali. Se dovesse riuscire a imporre la propria linea senza compromessi c’è da aspettarsi un’ulteriore stretta da parte del nuovo governo, che ha già annunciato l’introduzione di un obbligo vaccinale all’inizio del nuovo anno. 

Oggi, il segretario generale della Spd designato, Kevin Kühnert, ha annunciato la scelta di Scholz twittando «San Nicola esaudisce i desideri: l’avete voluto, ora lo avrete», nel bene e nel male.

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