il consiglio europeo

Verso l’embargo di petrolio russo, ma rallentato e dimezzato. La vittoria debole dell’Ue

Ukrainian demonstrators demand an embargo on Russian oil during a protest in front of EU institutions prior to an extraordinary meeting of EU leaders to discuss Ukraine, energy and food security at the Europa building in Brussels, Monday, May 30, 2022. (AP Photo/Olivier Matthys)
Ukrainian demonstrators demand an embargo on Russian oil during a protest in front of EU institutions prior to an extraordinary meeting of EU leaders to discuss Ukraine, energy and food security at the Europa building in Brussels, Monday, May 30, 2022. (AP Photo/Olivier Matthys)
  • I rappresentanti permanenti dei governi Ue hanno trovato un accordo che arriva sul tavolo dei leader europei, riuniti da questo pomeriggio nella due giorni di Consiglio europeo che affronta anzitutto il tema Ucraina. Ai capi di stato e di governo spetta lo slancio finale politico sul tema.
  • La bozza però è una vittoria zoppa. L’embargo comincia dal 1 gennaio 2023, e inizia sotto la stella di una esenzione ingombrante: vale, subito, solo per il petrolio che arriva via petroliere. Gli oleodotti sono esclusi dal vincolo, “temporaneamente”, con l’impegno di tornare poi su questa eccezione. 
  • Da quando Ursula von der Leyen ha annunciato l’embargo al petrolio russo, sono passate settimane, e il costo politico di una sconfitta totale sul tema è stato ritenuto troppo alto. Ma la soluzione trovata è parziale.

Prima lo scudo del veto di Viktor Orbán, poi le «difficoltà tecniche» nel trovare un compromesso che tenesse insieme le rivendicazioni di tutti. Alla fine, dopo i faticosi tentativi di ieri sera e di questa mattina, i rappresentanti permanenti dei governi Ue (riuniti nel “Coreper”) hanno trovato una soluzione per l’embargo del petrolio russo da far approdare sul tavolo del Consiglio europeo. Peccato che sia una soluzione zoppa.  La tempistica Ursula von der Leyen ha annunciato l’embargo da

Per continuare a leggere questo articolo