- Per evitare i vincoli tra erogazione dei fondi Ue e rispetto della rule of law, Budapest e Varsavia avevano fatto ricorso alla Corte. Che però con la sentenza odierna dà loro torto.
- Ora von der Leyen non ha altri pretesti per rimanere inerte davanti alle violazioni dello stato di diritto. Eppure prende ancora tempo, con irritazione degli eurodeputati: «Avete presente il film Don’t look up? C’è un asteroide che si dirige verso la terra, ma la Commissione ripete: “Valuteremo la cosa”», dice l’ungherese Cseh, oppositrice di Orbán.
- Come mai von der Leyen tergiversa? Storia di accordi politici e di un’eredità ingombrante, quella di Angela Merkel, che a più riprese ha spalleggiato Polonia e Ungheria sul meccanismo di condizionalità.
Ursula von der Leyen ha finito gli alibi sullo stato di diritto
16 febbraio 2022 • 11:31Aggiornato, 16 febbraio 2022 • 18:20