- Migliaia di afghani cercano vie di fuga, e non c’è più tempo da perdere. L’agenda europea si infittisce di incontri al vertice, mentre l’alto rappresentante Josep Borrell promuove una dichiarazione pro-accoglienza. Ma all’appello manca l’Ungheria.
- Per non parlare di quei paesi europei come Austria, Germania e Danimarca che ancora a inizio agosto insistevano per continuare i rimpatri di afghani.
- Lo stesso riconoscimento dello status di rifugiato finora è cambiato in base al governo: nel 2020 la Bulgaria ha dato asilo solo a uno su cento degli afghani che chiedevano protezione. L’Italia, a oltre nove su dieci.
Bisogna fare in fretta, più in fretta. È dall’inizio dell’anno che l’Unione europea intrattiene dialoghi con gli Stati Uniti, e svariati faccia a faccia con il segretario di Stato Antony Blinken, per discutere della exit americana dall’Afghanistan. Nel giro di pochi giorni i Talebani si sono ripresi il paese, migliaia di afghani cercano vie di fuga, e adesso non c’è più tempo da perdere. L’agenda europea si infittisce di incontri al vertice, ma non abbastanza. Ieri si sono riuniti i rappresenta



