- Il 2023 è l’anno che ci traghetta verso le elezioni europee. E comincia con la presidenza di turno svedese: non è un fatto da poco, visto che il nuovo governo della Svezia incarna l’alleanza tra destra moderata ed estrema. Oggi, a Stoccolma come a Bruxelles, non esistono più inibizioni né cordoni sanitari a destra.
- Cosa aspettarsi allora dalla guida svedese? L’estrema destra, alleata di Meloni, spingerà per la linea dura sul fronte migratorio. Il quadro di insieme della presidenza che verrà è il seguente: massima libertà per le imprese, minimo investimento sull’integrazione politica europea, linea aggressiva su migranti e diritti.
- Tutti e tre questi punti descrivono anche bene in che modo possano tenersi insieme il centro-destra (Ppe) e le destre estreme (Ecr) nell’era del sovranismo 2.0.
A volte un calendario racconta di per sé una storia. È il caso delle presidenze di turno in Unione europea. Il nuovo anno comincia sotto la guida svedese, e l’Europa si proietta verso le elezioni europee con un governo che rappresenta il sovranismo di nuova generazione. Nel voto europeo del 2019, lo schema europeisti contro sovranisti reggeva ancora; oggi questa divaricazione è del tutto collassata. Il centrodestra, pur di non morire elettoralmente, ha già fatto il patto con la destra estrema



