- Ogni nuovo conflitto in Medio Oriente e Africa risveglia nell’Unione europea l’incubo di flussi migratori ingestibili. Eppure proprio le politiche commerciali dell’Unione e dei singoli paesi europei sono in parte responsabili di questi esodi di massa.
- Continuando a vendere armi a stati coinvolti in teatri di guerra o che non rispettano le norme sulle limitazioni d’uso finale e di esportazione, i paesi europei alimentano i conflitti nel mondo.
-
Un esempio emblematico di questo paradosso è quello della Turchia, pagata dall’Ue per fermare i migranti provenienti principalmente dalla Siria e allo stesso tempo militarmente attiva nella guerra che sconvolge da dieci anni il paese arabo.
Ogni nuovo conflitto in medio oriente e Africa risveglia nell’Unione europea l’incubo di flussi migratori ingestibili, di milioni di persone in fuga dalla fame e dalla guerra pronte a travolgere il Vecchio continente nonostante i muri, le reti e il filo spinato che ormai circondano l’Europa. Eppure proprio le politiche commerciali dell’Unione e dei singoli paesi europei sono in parte responsabili di questi esodi di massa. Continuando a vendere armi a stati coinvolti in teatri di guerra o che no



