- Ricorderemo il discorso sullo stato dell’Unione di quest’anno come il discorso di guerra di una presidente della Commissione europea che però nella gestione della crisi attuale sceglie di non usare tutte le armi a disposizione. L’ennesimo rinvio del tetto al prezzo del gas è solo uno degli strumenti rimasti inutilizzati nella fondina presidenziale.
- Von der Leyen ha scelto di unificare l’Ue sotto la bandiera ucraina, in una variazione del rally ‘round the flag effect. Impernia tutto il suo intervento attorno alla Russia come nemico esterno contro il quale serrare i ranghi: «L’avremo vinta noi!, con armi, fondi, e sanzioni che sono qui per restare. Non è tempo di conciliazione». Gli Usa si stagliano come solidi alleati e su questa scia il discorso del 2022 è anche quello che sancisce con più nitidezza il ruolo della Cina come avversaria.
- A parte il supporto a una convenzione per riformare i trattati, niente rivoluzioni copernicane, però, sul fronte interno. Il dibattito sul caro prezzi dura da un anno, ma i punti più radicali, come la riforma del mercato dell’elettricità, sono ancora oggetto di rinvio. Dopo il discorso, la Commissione ha finalmente reso pubblico il “Regolamento del consiglio” con le misure immediate. Bruxelles rinvia a ennesime valutazioni il tetto ai prezzi del gas.
Von der Leyen fa il suo discorso di guerra ma offre solo armi spuntate
14 settembre 2022 • 20:43