- E’ un pessimo affare per lo stato italiano la vendita di Autostrade per l’Italia alla Cassa depositi e prestiti. Con il percorso imboccato l’erario ci rimette 1 miliardo e mezzo di tasse
- Paradossalmente da un punto di vista fiscale sarebbe stata più vantaggiosa la strada della revoca della concessione con l’applicazione dell’articolo capestro della convenzione 2007 pro Benetton e l’accettazione integrale delle loro pretese
- E’ l’ennesimo regalo, forse quello finale, dello stato al concessionario autostradale che si è reso responsabile del crollo del ponte di Genova in cui morirono 43 persone
Per lo stato l'acquisto da parte della Cassa depositi e prestiti (Cdp) di Autostrade per l'Italia (Aspi) della famiglia Benetton non è un bell'affare perché ci rimette un miliardo e mezzo di tasse. Il percorso imboccato per estromettere i Benetton dalla gestione autostradale conduce a questo sbocco che è addirittura peggiore di quello pessimo che si sarebbe ottenuto nel caso in cui la concessione di Aspi fosse stata revocata d'imperio dopo il crollo del ponte di Genova. E fosse stato applicat



