Anche Renzi, dopo aver aperto la crisi, annuncia l’astensione sul voto decisivo, per far scendere la soglia necessaria alla fiducia. Nasce il gruppo dei contiani Italia 23
- Nelle mani di Tabacci, Cesa e Nencini: trattative ad oltranza per salvare la maggioranza e il governo Conte. Piovono responsabili, e arriva anche l’aiutino di Renzi: martedì al senato si asterrà sulle comunicazioni del premier.
- I dubbi del Pd: : «Ci si rivolge al parlamento in maniera trasparente» ma serve «una garanzia sui contenuti e sul profilo politico» perché «purtroppo tutti i nodi della verifica sono ancora sul tappeto».
- Conte verso un suo partito. Passerà il voto ma la navigazione non sarà semplice. Almeno finché non metterà una vera maggioranza politica e un’agenda di governo.
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«Non si può fare nient’altro che andare in parlamento. Anche a costo di non prendere la fiducia». Lo sfogo di un ministro Pd, a fine giornata, racconta cosa succede sul fronte dem del governo. Al Senato il balletto dei numeri è infinito, in una giostra di offerte avanzate e ritirate, torrenti di parole e millantato credito. Tratta il ministro Dario Franceschini, trattano Bruno Tabacci (Centro democratico), tratta Lorenzo Cesa (Udc) che ufficialmente smentisce, ma la “sua” senatrice Paola Binett



