Referendum, perché un Sì a valanga non allunga la vita del governo
- Veltroni, Prodi, Bindi, Castagnetti. Alla lunga lista dei padri e delle madri del Pd si aggiunge anche Cofferati. E la speranza di dare una spallata all’esecutivo non c’entra
- Scarso l’impegno sulle regionali dei 5 stelle. Tranne proprio nei territori contesi, come in Toscana e in Puglia. Massimo sforzo invece sul taglio dei parlamentari, la vera scommessa del movimento per riprendere fiato e forza sui tavoli del governo
- Gelido il Pd sui dissensi, ma alla fine e per paradosso potrebbero dare una mano agli equibilibri dell’esecutivo nella fase post elettorale
L’ultimo in ordine di tempo a rendere pubbliche le ragioni per cui voterà No al referendum costituzionale del 20 e 21 settembre è stato il primo segretario del Pd Walter Veltroni. Una posizione inaspettata per un esponente politico non contrario, in sé alla riduzione dei parlamentari, ma motivata con l’assenza di una riforma più organica: «Io penso che non si possa fare un taglio dei parlamentari senza una riforma complessiva perché se si tocca Parlamento, bisogna farlo tenendo conto degli equil


