Le carte dell’inchiesta di Potenza

La rete di Amara e Paradiso arriva fino alla presidente Casellati

LaPresse
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  • La presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati? «È una grande donna, si è sempre battuta per me... non dimentico». Il magistrato Carlo Maria Capristo, travolto ieri mattina dall’inchiesta dei pm di Potenza, nel marzo del 2018 dichiarava grande stima per chi aveva contribuito, come membro del Csm, alla sua promozione a capo della procura di Taranto.
  • Casellati, che secondo la procura di Roma è stata “trafficata”, cioè usata, dall’amico Paradiso e da Amara, ha già smentito di aver favorito la nomina di Capristo all’epoca in cui ricopriva l’importante ruolo al Csm, e sentita dal procuratore aggiunto Paolo Ielo aveva escluso pressioni di sorta. Domani aveva dato conto dell’interrogatorio di Casellati, in cui spiegava come «Capristo venne nominato a Taranto all’unanimità. Ma Paradiso non ha mai interloquito con me».
  • I tentativi di Amara per piazzare in un ufficio giudiziario di livello l’amico magistrato sono – a leggere testimonianze note ma riportate di nuovo nell’ordinanza – tante. In una di queste, protagonista sarebbe stato anche Lotti, al tempo potente colonnello di Matteo Renzi. 

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