Italia

Aprire alla gestazione per altri. Ma con il diritto al ripensamento

  • Per come viene praticata in molti paesi, la “gestazione per altri” è una pratica che comporta rischi elevati di sfruttamento della gestante e violazione della sua dignità umana. Poco importa che spesso in quei paesi qualsiasi attività lavorativa comporti gli stessi rischi.
  • È una questione di responsabilità internazionale: finché in Italia la pratica sarà punita, i cittadini italiani, quelli che se lo possono permettere, cercheranno il modo di ricorrervi nei paesi che la consentono, spesso in condizioni discutibili.
  • L’idea che si possa fare della pratica un reato “universale” è pura propaganda: chi la propone sa bene come ciò non sia realizzabile. Ciò che è possibile, invece, è dimostrare che una giusta disciplina della pratica, una disciplina che tuteli la dignità e gli interessi della gestante, oltre agli interessi della committenza, è possibile.

     

La questione della “maternità surrogata” che è più corretto chiamare “gestazione per altri” è una questione complessa e, come spesso accade, il dibattito pubblico, fortemente polarizzato, non rende giustizia alla complessità della questione. Per come viene praticata in molti paesi, si tratta di una pratica che comporta rischi elevati di sfruttamento della gestante e violazione della sua dignità umana. Poco importa che spesso in quei paesi qualsiasi attività lavorativa comporti gli stessi rischi

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