Uno studente di 17 anni è rimasto gravemente ustionato durante un “Pcto”, un progetto di alternanza scuola-lavoro, e il ministro del Lavoro Andrea Orlando ha deciso di provare a intervenire insieme al ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. Il 26 maggio sarà presentato un protocollo sulla sicurezza ma per l’Unione degli studenti andrebbero direttamente aboliti: «Quanti studenti dovranno ancora restare feriti? Quanti dovranno morire per capire che questo modello, unicamente volto al profitto, è malato?»

Il ministro

Orlando è andato in commissione Cultura alla Camera in occasione della discussione dei disegni di legge sulla disciplina dei tirocini curricolari: «La sicurezza di tutti i lavoratori, e anche degli studenti che si apprestano a entrare nel mondo del lavoro, è una priorità del mio ministero sulla quale mi preme particolarmente insistere» ha detto il ministro Orlando. Con il ministero dell’Istruzione è stato istituito un tavolo tecnico «per la definizione di un protocollo sulla salute e sicurezza dei giovani nei Pcto (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento)». Il testo sarà presentato con diretto coinvolgimento del ministero dell’Istruzione: «Grazie al supporto di Inl e Inail, firmeremo con il ministro Bianchi proprio domani un protocollo nazionale finalizzato ad accrescere la formazione alla sicurezza dei giovani nei percorsi di orientamento al lavoro».

La reazione degli studenti

Il ragazzo di Merano era impiegato in una carrozzeria quando si è verificato un ritorno di fiamma che lo ha colpito. Le sue condizioni sono molto gravi. Per questo gli studenti si sono mobilitati subito, e oltre a diffondere la notizia hanno scritto una lettera al ministro Bianchi con toni molto duri.

Oltre a ricordare le reazioni violente delle forze dell’ordine durante le manifestazioni, l’Uds ha accusato Bianchi di false promesse di cambiamento del rapporto istruzione lavoro «che solo negli ultimi due mesi ha ucciso due nostri coetanei e un altro sta in queste ore lottando tra la vita e la morte». Per loro vanno aboliti.

E nella lettera preannunciano manifestazioni: «Gli studenti devono potersi formare nelle aule, nei laboratori e anche sul territorio, ma con la garanzia di percorsi di formazione sui diritti dei lavoratori e di sicurezza sul lavoro», e per questo non è necessario a loro dire entrare nel processo produttivo. «Noi continueremo a mobilitarci, attendendo risposte concrete, lei inizi per lo meno a vergognarsi».

Il lavoro si paga

Insieme alla questione sicurezza, il ministero del Lavoro cerca di affrontare il tema della giusta retribuzione per i tirocini curricolari universitari. La passata legge di bilancio ha aperto alla alla retribuzione degli stage, che adesso dovrà essere fissata per legge dal Parlamento.

Il ministro ha invitato a non farsi intimorire dall’ipotesi che ci sarà una riduzione delle offerte per gli studenti: «Capisco il timore che si può legittimamente sviluppare circa un’eventuale riduzione del numero di imprese disposte ad ospitare i tirocinanti», problemi che, ha ricordato, sono stati espressi quando vennero approvate le linee guida dei tirocini extracurricolari del 2013. In quel caso venne introdotta per la prima volta un’indennità obbligatoria: «Da allora, il numero di tirocini extracurriculari, anziché contrarsi, è cresciuto notevolmente».

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