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Bad Guy batte Il nostro generale, la commedia racconta la mafia meglio dei biopic Rai

  • Con l’ironia, a volte anche feroce, ci si avvicina più alla realtà di quanto facciano alcune docu fiction. La fantasia come arma per mettere in ginocchio la mafia e, soprattutto, la cultura mafiosa.  Il paradosso che aiuta a capire: il Ponte di Messina che crolla.
  • Una strada aperta con Tano da morire di Roberta Torre e percorsa da Roberto Benigni con il suo Johnny Stecchino, poi La mafia uccide solo d’estate di Pif  e La mafia non è più quella di una volta di Franco Maresco.
  • Il primo a capire che bisognava prendere in giro i mafiosi è stato Peppino Impastato dai microfoni della sua Radio Aut. Chiamava il suo paese Mafiopoli e Tano Seduto il boss Gaetano Badalamenti.



 

Ci vuole fantasia per mettere in ginocchio la mafia e ridicolizzare la cultura mafiosa. C'è bisogno del paradosso per denudarla agli occhi del mondo, che poi tanto paradosso non è se già all'inizio di un film, per esempio, si fa crollare il Ponte sullo Stretto prossimo venturo dando quasi per scontato che lì sopra, con il loro famigerato cemento depotenziato, allungheranno gli artigli i boss delle due sponde Serve coraggio, e una mente fresca, per percorrere il sentiero scivoloso che divide l

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