«Nei mesi passati la subcultura della destra, il negazionismo che ha favorito, hanno diffuso l'idea che il peggio fosse passato. Anche le opinioni degli scienziati non hanno aiutato, piuttosto hanno confuso ulteriormente l'opinione pubblica. Ora, di fronte all'impennata del contagio, si mette la croce addosso a Conte e al suo governo. Non è onesto né giusto». Così Goffredo Bettini, dirigente Pd, in un'intervista a Repubblica.

«Conte si è battuto come un leone durante questa tragedia, che ha un andamento imprevedibile, con balzi improvvisi. La situazione italiana, comunque, è simile a quella della Germania, migliore della Francia, della Spagna, del Belgio. È l'ora della responsabilità, delle proposte circostanziate e positive e non degli opportunismi politici meschini e dannosi», ha aggiunto.

Il Pd ha preso le distanze dal suo capogruppo al Senato, Andrea Marcucci, che ha chiesto a Conte se ritiene di avere una squadra adeguata al momento. «Le pare il momento di parlare di nomi, di verifiche, di equilibri di potere? Marcucci ha compiuto un errore. Andiamo avanti. Semmai occorre una stretta politica tra tutte le forze di maggioranza sui provvedimenti da assumere contro il Covid e per sciogliere tutti i nodi aperti sul programma di governo, da qui alla fine della legislatura», ha sottolineato Bettini. A suo dire, ancora, questa stretta si fa «riunendo un tavolo politico per esaminare le questioni ancora aperte e decidere un cronoprogramma. Nell'emergenza occorre dare il senso di una guida unita, autorevole, veloce nel realizzare».

© Riproduzione riservata