- Il dirigente dem: «Il Pd spaccato fra liberali e sinistra e cattolici sociali. Due parti che rischiano di interdirsi reciprocamente, e immobilizzano l’azione del partito».
- «Anche fra noi siamo tutti divisi. Mi rivolgo ai Dems di Orlando e Provenzano, a Gianni Cuperlo, ai cattolici democratici, agli ex zingarettiani. E fuori dal Pd ad Art.1, Sinistra italiana, la rete di Liberare Roma, le mille reti civiche».
- Il 29 luglio a Roma un primo confronto. Magari in vista di un candidato comune al congresso del Pd? «Vedremo. Per ora mi accontento di riunire i mille rivoli».
«Dov’è la sinistra? La sinistra non c’è più». Giovedì sera, Goffredo Bettini prepara mentalmente una scaletta di ragionamento per la festa dell’Unità di Roma. Dovrà respingere la narrazione che lo vede il capo della corrente «O Conte o morte», «mai detto né pensato, piuttosto Zingaretti ed io eravamo consapevoli che l’azione del governo Conte andava rilanciata, e a fine 2020 l’ipotesi Draghi non era in campo». Poi dovrà respingere l’etichetta di essere un democratico antiDraghi, «ma figuriam



