Carlo Calenda entra nel consiglio di centrodestra in Calabria grazie all’ex forzista Mara Carfagna. Due consiglieri regionali, Giuseppe Graziano e Francesco De Nisi, hanno appena aderito ad Azione. Lasciano, rispettivamente, Udc, di cui Graziano era unico membro, e Coraggio Italia, il partito fondato da Luigi Brugnaro che fino a ieri contava due componenti. Entrambi resteranno però nella maggioranza che appoggia la giunta guidata da Roberto Occhiuto.

Calenda, riportano le cronache locali, sperava di convincere qualche altro consigliere, in modo da poter creare un gruppo autonomo (servono almeno tre membri) in Consiglio regionale. Per adesso dovrà accontentarsi dei due centristi. Quanto basta comunque per entrare in un Consiglio dove fino a ieri non contava nemmeno eletti. E dalla parte della maggioranza.

Il segretario regionale del partito di Calenda, Fabio Scionti, ha riferito lui stesso che nelle scorse settimane aveva avviato tutti i dialoghi del caso con il segretario nazionale Calenda e la presidente Carfagna, che prossimamente andranno in Calabria per festeggiare l’ingresso.

«Con l’entrata di Giuseppe e Francesco - recita un comunicato -, che si sono sempre contraddistinti nel loro percorso politico per onestà morale ed intellettuale, concretezza e lungimiranza, si consolida il percorso di radicamento di Azione in Calabria». Puntano alla «costruzione di una casa comune aperta a chiunque si riconosca nei valori del riformismo, della democrazia liberale e dell’europeismo».

I colleghi di partito

La composizione della maggioranza calabrese resta saldamente di centrodestra, ma il movimento attorno al presidente Roberto Occhiuto non è da poco, visto che l’estate scorsa anche il presidente di Regione era dato tra quelli che avrebbero potuto abbandonare Silvio Berlusconi per spostarsi nel partito dei draghiani verso il “Terzo Polo” (che alle elezioni di settembre si è fermato al quarto posto).

Amico di Carfagna e Maria Stella Gelmini, l’altra ex ministra che ha lasciato gli azzurri per approdare in Azione dopo la caduta del governo, si è parlato di un Occhiuto internamente diviso. Dalla presidenza non commentano. Il movimento da notare, specificano nel palazzo della Regione, è quello del partito di Calenda, che a Catanzaro ha scelto di andare sì al centro, ma guardando al partito di Berlusconi, alla Lega di Matteo Salvini e al partito della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ovvero Fratelli d’Italia. La coalizione di Occhiuto.

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