Il ministro della Salute Roberto Speranza è alla Camera per l’informativa sui vaccini, dopo la bufera AstraZeneca e i ritardi il ministro dà i numeri aggiornati della situazione pandemica: in Italia per la terza settimana l’indice del contagio è in calo.

Il ministro ha detto che «Pfizer anticiperà 50 milioni di dosi, 7 per l’italia», entro questo trimestre termineranno le prime somministrazione somministrazioni al target «sopra i 60 anni».

Su AstraZeneca ha rivendicato il principio di precauzione ma aggiunto: «Sgombriamo il campo da ogni possibile equivoco: è un vaccino efficace e sicuro che salva la vita delle persone».

Dinnanzi ai dubbi sulle trombosi «parliamo di un fenomeno molto ridotto, è evidente che non possiamo sottovalutare queste reazioni e questi casi». La scelta di raccomandare il vaccino per i cittadini al di sopra dei 70 anni perché «le reazioni avverse sono concentrate nellle persone al di sotto di quella età» mentre nella fascia d’età superiore «dimostra la massima efficacia».

Rispetto a Johnson&Johnson ci sarà la «valorizzazione» dei pareri della comunità scientifica.

Speranza ha poi detto che anche in futuro gli approvigionamenti proseguiranno a livello europeo: «La decisione di comprare insieme i vaccini è stata giusta, l’unico modo per equilibrare la forza delle multinazionali farmaceutiche su beni pubblici fondamentali come i vaccini. Continueremo a comprare ancora assieme a livello europeo anche per il fabbisogno dei prossimi anni».

Le riaperture

Sulle riaperture ha replicato alle critiche, a partire da quelle di Matteo Salvini: «Non si possono sbagliare tempi e modi delle riaperture» e ha detto che «adesso serve una roadmap, come quelle che finora sono sempre state approvate all’unanimità in consiglio dei ministri» a chi «continua a fare polemiche continuo a dire che serve unità, unità, unità».

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