Parla il politologo ex ideologo di Fini

Campi: «La fiamma lega Giorgia Meloni a un mondo di reduci, ma ora può uscire dal ghetto politico»

  • «Legittimo che Letta chieda conto di alcune simpatie di Meloni, come Orbán, ai polacchi di Giustizia e libertà. E inutile invece drammatizzare la campagna elettorale con un allarme che non c’è. Se vincesse Meloni, nessuno metterà il mitra a spalla per fare la Resistenza».
  • «La questione della fiamma è un tema che prima o poi lei dovrà affrontare. È un elemento di continuità simbolica, un tratto identitario. Ma la inchioda a un passato».
  • «Per chi conosce la destra italiana, lei è protagonista di un cambio generazionale. Nelle sezioni del vecchio Msi trovavi i manifesti della Rsi e le foto di Borghese. Il limite di Meloni sta nel tratto militante di un piccolo mondo chiuso».

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