Caos nelle prenotazioni dei vaccini in Lombardia, e l’assessora al welfare Letizia Moratti ha deciso che era meglio dare la colpa ad Aria, l'Azienda Regionale per l'Innovazione e gli Acquisti, anche se la super azienda era stata creata nel 2019 per volere di Attilio Fontana. Per il presidente della regione avrebbe aiutato a ottenere «le migliori performance» delle società regionali che aveva accorpato. Per Moratti invece è «inadeguata» e «incapace»: «L’inadeguatezza di Aria – ha twittato ieri sera- incapace di gestire le prenotazioni in modo decente rallenta lo sforzo comune per vaccinare. È inaccettabile! Grazie agli operatori che si prodigano vaccinando comunque 30mila persone al giorno e grazie ai cittadini lombardi per la pazienza».

I disguidi

Sabato sera sono emersi i disguidi che si sono verificati nei centri vaccinali di Como, Cremona e della Brianza. Medici e infermieri erano pronti a vaccinare, ma i pazienti in coda erano inaspettatamente meno delle prenotazioni effettuate tramite la piattaforma Aria. A quanto riportano le agenzie, il sistema non avrebbe mandato gli sms di conferma agli interessati.

In particolare, a Cremona in mattinata sono arrivati solo una sessantina dei 600 prenotati. La risposta delle aziende sanitarie è stata quella di ricorrere alle liste d’attesa. Sono stati chiamati tutti: over 80, insegnanti, militari e forze dell'ordine, per arrivare a fine giornata a 1100 vaccinazioni, 638 con Pfizer e 472 con AstraZeneca.

A Como inizialmente in coda c'erano solo poche persone, ma grazie alle convocazioni d'urgenza sono state eseguite le 772 vaccinazioni programmate per i cittadini lariani over 80, di cui 136 prime dosi e 212 dosi AstraZeneca.

La Asst Monza, dopo il caos iniziale, è riuscita a portare a termine le 1300 somministrazioni programmate, di cui 400 con AstraZeneca destinate al personale scolastico.

Le causa del malfunzionamento del servizio di prenotazioni potrebbe essere stata causata da un "overbooking", un eccesso di prenotazioni. Moratti ha confermato il disguido, e ha riferito che i dati a fine giornata sono stati meno negativi delle premesse.

Troppo e troppo poco

Il caso di malfunzionamento non è il primo. Sempre Aria, aveva scoperto Radio Popolare meno di due settimane fa, aveva permesso per un altro disguido anche a persone che non rientravano nelle categorie prioritarie di vaccinarsi. Il problema tecnico anche il quel caso aveva avuto una conferma di peso, il direttore dell’Asst Santi Paolo e Carlo di Milano, Giorgio Cattaneo.

Eppure il fine dell’azienda era evitare proprio questi problemi. Aria SpA, l'Azienda Regionale per l'Innovazione e gli Acquisti, si legge sul sito, «costituisce un progetto unico nel suo genere proprio perché è la prima società in-house a cui è affidata la missione di progettare e gestire infrastrutture fisiche e digitali e contemporaneamente il ciclo degli acquisti aggregati degli Enti della Pubblica Amministrazione regionale». Nel super aggregatore sono confluite altre società regionali, Arca, Infrastrutture Lombarde e Lombardia Informatica. All’epoca Fontana era fiero dell’accorpamento: «Si prosegue nel percorso di razionalizzazione delle partecipate. Vogliamo fare in modo che queste società raggiungano le loro migliori performance anche ristrutturandole dal punto di vista organizzativo perché devono essere utili per la Regione, non inutili orpelli» aveva commentato. La sua stessa assessora gli ha twittato che non è andata così.

© Riproduzione riservata