Caro Montecitorio: consulenti e social fanno volare i costi della Camera

L’assunzione di consulenti e staff a chiamata diretta che farà spendere oltre 2 milioni di euro in più nel prossimo biennio, la comunicazione per dare un’immagine più “pop” provocherà esborsi per altre decine migliaia di euro. E anche la ristorazione appaltata alla società in house della Camera, la Cd Servizi spa, non ha prodotto alcun beneficio, se non la moltiplicazione di incarichi. Sono varie le voci di spesa che aumentano a Montecitorio, mettendo i conti in rosso. L’impegno della Camera, attraverso il collegio dei questori – formato dai deputati Alessandro Manuel Benvenuto (Lega), Paolo Trancassini (Fratelli d’Italia) e Filippo Scerra (Movimento 5 stelle) – è quello di contenere le spese. Con questo intento è stato confermato lo stop all’aumento per le indennità dei deputati. Ma soprattutto è calata la mannaia sul personale (-1,7 milioni di euro), con un risparmio strutturale sui dipendenti assunti. La prospettiva resta quella di arrivare a costare un miliardo di euro all’anno. «Per l’anno 2026 si prevede che il totale della spesa si attesti a 996,2 milioni di euro. Considerato che la spesa prevista per il 2025 ammonta a 981,7 milioni di euro, nel 2026 si registra un incremento della spesa totale, rispetto al dato del 2025, di 14,4 milioni di euro, pari all’1,47 per cento», si legge nel «progetto di bilancio per l’anno finanziario 2026», che Domani ha visionato in anteprima, predisposta del collegio dei questori. Nel 2027 ecco che è messo in conto lo sfondamento del miliardo di euro, tornando sopra una soglia “psicologica” rilevante. Il documento sarà portato oggi in ufficio di presidenza, che fa capo al leghista Lorenzo Fontana, chiamato ad approvare la delibera. Camera social: reel e podcast da 320mila euro Staff e social Ma cosa incide di più? I costi previdenziali sono il principale macigno. Ma un balzo significativo della spesa si registra sul fronte dei collaboratori esterni, quelli a chiamata diretta: fino alla fine della legislatura l’incremento sarà di 2,2 milioni di euro. Nel 2026, in particolare, per questa voce l’esborso lievita di 1,7 milioni di euro rispetto all’anno precedente (+6 per cento circa), mentre nel 2027 ci sarà un ulteriore salto di mezzo milione di euro (+1,6 per cento). Le spese per la ristorazione non hanno avuto alcun beneficio dalla società in house, fortemente voluta da Trancassini. La rivoluzione gourmet, con l’ormai noto approdo del gelato artigianale nella buvette, è stata certamente un piacere per il palato. Non certo per il portafogli: secondo lo schema del bilancio, le previsioni di spesa per questo capitolo è destinata a crescere del 4 per cento. Continua ad aumentare, invece, a lievitare anno dopo anno la comunicazione istituzionale. Tagli a caso e soldi agli amici, governo in tilt sulla manovra Dai 3 milioni e 202mila euro del 2025 si arriva a 3 milioni e 281mila euro, facendo registrare un incremento di 79mila euro. Nel 2028 il costo per la comunicazione istituzionale salirà a 3 milioni e 341mila euro. Del resto, come raccontato da Domani, è partita la gara per gestire i social, con la realizzazione di nuovi progetti digitali, dai reels ai podcast. Le commissioni di inchiesta e gli altri organismi bicamerali continuano a pesare per poco meno di 1,5 milioni di euro. L’ufficio stampa della Camera, interpellato da Domani, comunque rivendica: «La spesa di funzionamento (il totale della spesa al netto delle spese previdenziali), fa registrare nel 2026 una riduzione rispetto alla previsione del 2025 pari a 2,4 milioni di euro (-0,46 per cento); diminuzione che risulta ancor più evidente nel confronto con il 2013, attestandosi a 168,8 milioni (in termini percentuali pari al 24,51 per cento)». Deputati impreparati, Montecitorio paga i corsi di lingue Conti in rosso Un’operazione resa possibile, appunto, sui tagli al personale stabile, quello assunto per concorso. I vertici di Montecitorio sottolineano, poi, che «da un confronto di più lungo periodo emerge che, rispetto al 2013, in cui il totale della spesa risultava pari a 1.054,9 milioni di euro, le previsioni per il 2026 evidenziano una riduzione di 75,5 milioni, pari, in termini percentuali, al 5,56 per cento». I conti, comunque, tornano a fatica: sono sostenibili grazie al salvadanaio a disposizione. La spesa è superiore a quello che è il trasferimento dello stato di 943 milioni di euro alla Camera a cui si sommano circa altri 20 milioni di euro di introiti. Così proseguirà un trend consolidato: attingere dagli avanzi di amministrazione delle precedenti gestioni. «Il saldo del bilancio della Camera risulta negativo per 21,3 milioni di euro nel 2026, per 31,7 milioni di euro nel 2027 e per 33,9 milioni di euro nel 2028». Una serie di “rosso” in bilancio che fa calare l’avanzo di amministrazione da 424,7 milioni di euro del 2026 ai 337,7 milioni di euro del 2028. Il margine si assottiglia ogni anno di più. Ma si trova sempre uno spazietto per allargare i cordoni della borsa in favore degli staff. Manovra “amichettista”: al meloniano Michetti tre milioni in arrivo