- Domani alla camera inizia la discussione sulla legge istitutiva per la commissione. Lunedì il voto, poi toccherà al senato.
- Fdi deve indicare il presidente, un nome che deve avere due caratteristiche: niente indagini in corso, per evitare un nuovo caso Valentino. E molto equilibrio: per compensare le scivolate del ministro Guardasigilli sul tema delle intercettazioni e dei magistrati indaganti.
- La deputata ha queste caratteristiche. E anche la benedizione dei garantisti di Forza Italia. I giallorossi si preparano a fare fuochi artificiali: è la vicesindaca di Palermo, la giunta sostenuta da Dell’Utri e Cuffaro.
Per la presidenza della prossima commissione parlamentare d’inchiesta sulle mafie il problema, spiegano i più sinceri di Fratelli d’Italia, è trovare un nome a prova di bomba, leggasi a prova di indagini in corso, «per evitare un nuovo caso Valentino», il riferimento è a Giuseppe, il papabile membro del Csm “caduto” con un mare di polemiche perché non aveva comunicato di essere sotto indagine a Reggio Calabria in un’inchiesta di ‘ndrangheta. L’indicazione spetta al partito di maggioranza de



