Il governo vuole trasformare i centri in Albania in Cpr: centri per il rimpatrio ove i migranti privi dei requisiti per ottenere l’asilo sono tenuti in uno stato di detenzione amministrativa, in attesa dell’esecuzione dei provvedimenti di espulsione. Ma l’espediente presenta problemi in punto di diritto
«I centri in Albania funzioneranno», aveva scandito Giorgia Meloni ad Atreju, nel dicembre scorso. Per cui, dopo la terza bocciatura da parte dei giudici di Roma, il governo ora vuole trasformare il progetto originario. Era previsto che i centri fossero utilizzati per le procedure accelerate di frontiera, vale a dire per accertare, entro il termine massimo di quattro settimane, se i migranti trovati in acque internazionali da navi militari avessero diritto alla protezione internazionale. L’idea



