Senatore, classe 1972, Giovanbattista Fazzolari è considerato il principale consigliere di Giorgia Meloni e potrebbe rivestire il ruolo di sottosegretario alla presidenza del Consiglio nel nuovo governo, se non dovesse essere scelto Alfredo Mantovano. Figlio di un diplomatico, dopo aver vissuto tra Francia, Argentina e Turchia, si è diplomato al liceo Chateaubriand, il liceo francese di Roma.

La sua carriera politica è iniziata ufficialmente negli anni dell’università quando è diventato il primo presidente provinciale romano di Azione Universitaria. Chi lo conosce lo descrive come «una voce da sempre molto autorevole all’interno della comunità della destra romana».

Il suo ruolo

Nel 2004 Fazzolari è stato tra coloro che hanno sostenuto e aiutato Meloni a vincere il congresso di Viterbo (era uno dei sue due referenti nazionali, l’altro era Francesco Lollobrigida, oggi capogruppo «apprezzato» di FdI alla Camera) e a diventare presidente nazionale di Azione Giovani. Nel 2006 è stato il suo consigliere giuridico alla vicepresidenza della Camera, nel 2008 si è trasferito al ministero della Gioventù come capo della segreteria tecnica.

Dal 2018 è stato eletto senatore. Per nulla abituato ad apparire, Fazzolari si occupa soprattutto dell’attività parlamentare del partito. Attraverso l’ufficio studi costituito presso il gruppo del Senato esamina i progetti di legge, elabora i dossier e prepara gli emendamenti.

Campione di fantacalcio

Ha attaccato la Lega nei primi giorni del governo Draghi quando intendeva non abbandonare la presidenza del Copasir ma ha anche ribattuto a chi contestava la scelta di FdI di non votare a favore della concessione della cittadinanza italiana a Patrick Zaki («non lo aiuterà a essere liberato, ma rischia invece di irrigidire l’Egitto e peggiorare la sua situazione»).

Online è ancora disponibile un vecchio articolo della Gazzetta dello Sport: nel 2009 Fazzolari si è aggiudicato una Kia Carnival vincendo il torneo di Capodanno di Magic, il Fantacalcio del quotidiano sportivo. «Non tifo nessuna squadra – diceva l’allora capo della segreteria tecnica di Meloni – e questo mi aiuta, ma ho riflettuto molto, soprattutto dopo che mi sono ritrovato in testa alla terza giornata: lì ho capito che potevo farcela». Chissà quale pensiero gli passa per la testa oggi che Fratelli d’Italia sta per guidare il nuovo governo del centrodestra.

© Riproduzione riservata