Italia

Chi tollera l’odio sul web mette in pericolo la nostra società

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Ilaria Cucchi e, sullo sfondo, la foto del fratello Stefano, ucciso nel 2009 (Foto LaPresse)

Anche le parole possono uccidere. Hanno fatto male a me,alla mia famiglia e alla memoria di mio fratello Stefano. Fermare l’onda degli odiatori di professione è un dovere. Diffondere odio e falsità può ricadere nel’alveo del diritto di critica

  • Sono spesso vittima per le battaglie che conduco di attacchi violenti sui social. «Mitomane, ti sei arricchita con la morte di tuo fratello Stefano», è l’ultima offensiva che mi hanno rivolto gli odiatori di professione. 
  • Ho denunciato ma per la procura non c’è reato. È diritto di critica, ha scritto il magistrato
  • Non è una questione personale, se tolleriamo il linguaggio rabbioso, violento, impregnato di odio mettiamo a rischio la nostra stessa società. Si diffonde una cultura dell’aggressione personale che può sconfinare in azioni illecite

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