Anche le parole possono uccidere. Hanno fatto male a me,overe. Diffondere odio e falsità può ricadere nel’alveo del diritto di critica
alla mia famiglia e alla memoria di mio fratello Stefano. Fermare l’onda degli odiatori di professione è un d- Sono spesso vittima per le battaglie che conduco di attacchi violenti sui social. «Mitomane, ti sei arricchita con la morte di tuo fratello Stefano», è l’ultima offensiva che mi hanno rivolto gli odiatori di professione.
- Ho denunciato ma per la procura non c’è reato. È diritto di critica, ha scritto il magistrato
- Non è una questione personale, se tolleriamo il linguaggio rabbioso, violento, impregnato di odio mettiamo a rischio la nostra stessa società. Si diffonde una cultura dell’aggressione personale che può sconfinare in azioni illecite