La politica della conferenza episcopale

Matteo Zuppi interviene su astensione, legge elettorale e presidenzialismo

  • Il card. Zuppi spiega che la Chiesa intende tornare a esprimersi in favore del bene comune dei singoli e della collettività. Chiede inoltre che l’Italia si muova, rispetto alla guerra in corso in Ucraina, in accordo con l’Europa.
  • I vescovi lanciano l’allarme per il livello senza precedenti raggiunto dall’astensionismo. Come indicato dalla Costituzione, dicono, bisogna rimuovere gli ostacoli che impediscono o ostacolano la partecipazione di tutta la popolazione alla vita sociale, economica e democratica del Paese.
  • Civiltà Cattolica parla dell’importanza decisiva del “centro” come antidoto all’estremismo populista nelle democrazie più mature incentrate sul bipolarismo. Un rischio che corre anche l’Italia. Vengono pure espressi dubbi sul presidenzialismo che politicizzerebbe una figura super partes e di garanzia costituzionale come quella del Capo dello Stato.

La Conferenza episcopale italiana, sotto la guida del cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna, sembra tornata a far sentire con maggior frequenza e puntualità la voce della chiesa in occasione degli appuntamenti politici decisivi del paese. Così, ieri, a due giorni dal voto, il presidente dei vescovi italiani è tornato a ribadire le priorità della Cei per il nuovo parlamento, già espresse a ridosso della scadenza elettorale nell’appello dal titolo “Osare la speranza”. Aumento drammati

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