- Il Tribunale di Napoli ha sospeso la delibera con cui nell’agosto 2021 era stato modificato lo statuto del M5S, poiché non adottata secondo le regole vigenti all’epoca, e di conseguenza quella con cui Giuseppe Conte era stato eletto alla presidenza.
- Il M5S, anziché far partecipare all’assemblea tutti gli iscritti, come disposto dalla regola per la modifica dello statuto, ha escluso gli iscritti da meno di sei mesi, in base alla regola per le “consultazioni”. Con il venire meno del nuovo statuto torna la “Piattaforma Rousseau”, prevista dallo statuto precedente.
- Secondo qualcuno i tribunali non dovrebbero ingerirsi nelle dinamiche interne ai partiti. Ma questi ultimi sono assoggettati alla disciplina del Codice civile in materia di associazioni non riconosciute, che consente a qualunque associato l’impugnabilità delle relative delibere, con il ricorso ai tribunali.
«A seguito dell’Ordinanza del Tribunale di Napoli VII Sezione Civile che ha sospeso, ai sensi dell’art. 23 c.c., le delibere impugnate del MoVimento 5 Stelle del 3 agosto 2021 di modifica dello statuto e del 5 agosto 2021 di nomina del presidente, ha acquisito reviviscenza lo Statuto approvato il 10 febbraio 2021». Così Beppe Grillo, via social, ha sintetizzato la pronuncia con cui i giudici hanno disposto la sospensione della decisione con cui era stato modificato lo statuto del Movimento Cinq



