Coldiretti attacca: «Questa non è l’Ue che vogliamo»

Si è trasformata in una sorta di chiamata alle armi dell’agricoltura italiana l’Assemblea nazionale di Coldiretti che si è svolta al Centro congressi di palazzo Rospigliosi, a Roma. Con il titolo evocativo “Questa non è l’Europa che vogliamo”, l’assise ha radunato ministri, studiosi e rappresentanti del mondo agricolo in un confronto serrato sulle scelte dell’Unione europea e sulle politiche della Commissione guidata da Ursula von der Leyen, percepite come una minaccia alla sovranità alimentare del continente. L’allarme di Coldiretti sui cibi ultraprocessati: «Ci stiamo ammalando di ciò che mangiamo» La mobilitazione La giornata ha visto gli interventi del ministro per gli Affari europei Tommaso Foti e del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, collegato da Bruxelles per il Consiglio Agrifish. Foti ha puntato il dito contro la gestione dei fondi di coesione da parte delle regioni e contro l’impostazione europea che, a suo giudizio, «svilisce la Pac riducendola a un fondo unico anonimo, privandola del suo carattere realmente comune». Una critica che si intreccia con il tema del taglio delle risorse agricole: 90 miliardi in meno nella programmazione Ue, di cui 9 a carico dell’Italia. Sul fronte agricolo, il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, non ha usato giri di parole annunciando la mobilitazione del 18 dicembre a Bruxelles: «Saremo in migliaia per cambiare l’Europa. Non contro l’Europa, ma contro la tecnocrazia che ha smarrito i bisogni dell’economia reale». Nel mirino, oltre ai tagli Pac, anche la mancanza di reciprocità negli accordi commerciali come il Mercosur e il dilagante Italian Sounding, fenomeno che vale 120 miliardi contro i 73 miliardi record dell’export agroalimentare italiano 2025. A fare da contrappunto politico è stato il lungo intervento del segretario generale di Coldiretti Vincenzo Gesmundo, che ha accusato le élite europee di aver «smarrito i principi fondativi dell’Unione», denunciando un sistema decisionale «sempre più centralistico e sempre meno democratico», dove un pugno di non eletti influenzerebbe scelte decisive per i cittadini. Un dibattito reso più acceso dagli interventi del filosofo Massimo Cacciari, dei giornalisti Domenico Quirico e Marcello Veneziani e del professor Felice Adinolfi. Cacciari ha parlato di una «supremazia del sistema tecno-finanziario che sta inglobando la politica», mentre il professor Adinolfi ha ricordato che «mai come oggi gli agricoltori europei rappresentano un corpo intermedio capace di mobilitarsi e incidere sul futuro dell’Unione». Per Coldiretti l’accordo Ue-Mercosur è «insoddisfacente» L’indagine A sostenere il quadro critico sono arrivati i risultati dell’indagine Coldiretti-Censis presentata in assemblea: l’80 per cento degli italiani giudica l’Europa distante dalle esigenze quotidiane, il 72 per cento ritiene insufficienti le regole sulla concorrenza internazionale e il 68 per cento chiede controlli più severi alle frontiere sul cibo importato per garantire qualità e salute. «Non si tratta di euroscetticismo ma di una richiesta forte di riforma e di un’Unione più vicina alla vita reale delle persone», ha spiegato il direttore del Censis. I dati Coldiretti sottolineano anche un altro elemento: l’export agroalimentare italiano nel 2025 raggiungerà un record storico di 73 miliardi di euro, con una crescita nei mercati strategici come Germania (+7 per cento) e Spagna (+15 per cento). Il vino domina le esportazioni, seguito da ortofrutta trasformata, formaggi, pasta e olio d’oliva. Per Prandini «un risultato epocale frutto dell’identità e della qualità dei nostri prodotti, premiati anche dall’iscrizione della cucina italiana nel patrimonio immateriale dell’umanità dell’Unesco». Tra i temi centrali anche la candidatura dell’Italia a ospitare la nuova Authority europea delle dogane, indicata da Coldiretti come strumento essenziale per aumentare i controlli sulle importazioni, oggi fermi a una media del 3 per cento. «Omogeneità e rigore – ha detto Prandini – sono indispensabili per difendere la filiera e il lavoro dei produttori». L’assemblea si è chiusa con un messaggio netto: il 18 dicembre a Bruxelles si terrà la più grande manifestazione agricola dell’anno. Coldiretti porterà in Europa la protesta di migliaia di agricoltori, un «rumore» ha promesso il segretario Gesmundo «che sarà solo l’inizio». Coldiretti-Più Europa, sfida sulla carne coltivata: «Serve», «No è dannosa»