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La scelta dei ministri tra presidente del Consiglio e Quirinale

AP Photo/Gregorio Borgia
AP Photo/Gregorio Borgia

Il presidente della Repubblica non può ingerirsi nel merito politico delle scelte dei ministri da parte del presidente del Consiglio, ma non è nemmeno un notaio chiamato solo a ratificare tali scelte, come ha dimostrato in passato. La nomina di ministri “tecnici” può essere una garanzia, ma anche un autogol per la politica

  • Ai sensi della Costituzione, il Presidente del Consiglio propone, quindi non impone, i ministri al Presidente della Repubblica, il quale pertanto non si limita a un’automatica accettazione delle scelte del primo.
  • Il Presidente della Repubblica non può ingerirsi nel merito politico delle scelte del Presidente del Consiglio in ordine ai ministri del futuro Governo, ma non è nemmeno un notaio chiamato solo a ratificare tali scelte, come ha già dimostrato diverse volte in passato.
  • Dell’esecutivo possono fare parte ministri non solo “politici”, cioè scelti tra i parlamentari, ma anche “tecnici”, di provenienza esterna. Tuttavia, il frequente ricorso a questi ultimi nei momenti cruciali, se consente alla politica di deresponsabilizzarsi, rischia tuttavia di delegittimarla.

Si sta ormai entrando nel vivo della formazione del nuovo governo. Dopo l’insediamento delle Camere, l’elezione dei rispettivi presidenti, la costituzione dei gruppi parlamentari con la nomina dei capigruppo e la definizione degli uffici di presidenza, il presidente della Repubblica – Sergio Mattarella - inizierà la fase delle consultazioni. Da settimane tra gli alleati della coalizione vincitrice alle elezioni sono in corso trattative per la composizione del nuovo governo, che negli ultimi g

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