Per i dipendenti pubblici non sarà più fissato il limite a 240mila euro voluto da Renzi. La misura aveva portato a risparmi irrisori. E non c’è più la crisi dei conti pubblici. La pronuncia consente di superare quell’ideologia pauperistica che ha allontanato i migliori talenti
Il “tetto retributivo” per i dipendenti pubblici non sarà più fissato a 240mila euro, com’era dal 2014, ma dovrà essere pari al trattamento economico spettante al primo presidente della Corte di cassazione, com’era stato previsto nel 2011. Lo ha deciso la Corte costituzionale, con una sentenza depositata il 28 luglio 2025 (n. 135). La pronuncia – che non avrà effetti retroattivi – si segnala non solo per l’impatto che comporterà nel pubblico impiego, ma anche per alcune considerazioni che da ess



