Alle parlamentarie Cinque stelle gli iscritti del Movimento si esprimeranno anche sul listino bloccato di Giuseppe Conte. Tra i candidati salta all’occhio il nome di  Alfonso Colucci. La dicitura formale del quesito riguarda l’opportunità di «inserire, con criterio di priorità 15 nominativi scelti direttamente dal presidente del Movimento». Tradotto, il via libera a piazzare in cima alle liste nei collegi contendibili per il Movimento i fedelissimi del presidente. Primo fra tutti, il suo notaio di fiducia. 

Colucci, classe 1964, ha infatti preso il posto di Valerio Tacchini, storico notaio di Beppe Grillo, nel nuovo corso di Conte. È stato lui che nell’estate 2021 ha partecipato alla stesura dei due statuti che hanno sancito l’inizio della presidenza di Conte e che quindi ha in parte contribuito all’inserimento di tutte gli elementi problematici che hanno portato allo screzio con il fondatore. Grillo aveva accusato l’avvocato pugliese di aver scritto uno «statuto secentesco» che metteva al centro del Movimento soltanto Conte stesso. 

Colucci sedeva fianco a fianco dell’ex premier anche negli scontri privati tra Conte e Grillo ed è il suo notaio di riferimento da molto tempo, ma il salto di qualità nel rapporto tra i due è arrivato con la collaborazione durante la stesura dello statuto del partito e il giurista ha anche convalidato il voto degli iscritti che approvava l’introduzione del nuovo statuto. Conte ha continuato a volerlo al suo fianco e l’ha fatto diventare organo di controllo monocratico del Movimento a settembre 2021, subito dopo essersi insediato. Il passaggio dello statuto che lo introduce non lascia dubbi su chi abbia fatto la scelta: «Il presidente può nominare l’Organo di controllo, anche monocratico, con l’obbligo di vigilare sul rispetto della legge, del presente Statuto, dei Regolamenti e delle deliberazioni degli Organi associativi, con l’obbligo di riferire periodicamente al presidente circa la regolarità della gestione dell’Associazione». Nel dubbio, Colucci è anche coordinatore del settore legale del Movimento. 

Ora, a meno che gli iscritti non decidano di voltare le spalle a Conte e ai suoi fedelissimi, Colucci dovrà lasciare per un po’ il suo studio a due passi da piazza del Popolo per essere al fianco del presidente anche in parlamento. Laureato a Bari, notaio dal 1994, avvocato nei tre anni precedenti, Colucci è nella lista dei consulenti di diverse realtà pubbliche romane, come la Regione Lazio attraverso Laziocrea (la società che assiste la Regione nella gestione e l’organizzazione delle attività) e l’Ama, la municipalizzata che gestisce l’immondizia della capitale.

Ma i rapporti sono solidi anche con altri nomi importanti del mondo giuridico romano. Nel suo curriculum Colucci sottolinea la propria collaborazione al Commentario Ipsoa al codice civile. Il rimando è interessante perché gli autori del volume, del 2013, sono gli avvocati Vincenzo Mariconda e Guido Alpa, il mentore di Conte. 

La storia

Il notaio è membro del Movimento dal 2019. «Mi iscrissi al Movimento 5 Stelle ai tempi del Governo Conte 1 in ragione dell'altro profilo istituzionale di quella esperienza di governo e delle politiche perseguite dal presidente del Consiglio» scrive nella sua presentazione. Effettivamente, il suo profilo Twitter – oggi sostituito da un altro, “lucchettato” –  fino ad allora poco utilizzato se non per discutere argomenti tecnici e ritwittare papa Francesco, prende una svolta politica dopo le elezioni del 2018. Il profilo @alfonsocolucci è stato cancellato dopo la pubblicazione di questo articolo. 

L’8 maggio si rivolgeva al «presidente Berlusconi» chiedendogli «un passo indietro», mentre il 14 già diceva la sua sull’ipotesi di Conte presidente del Consiglio: «L’ipotesi del prof Conte alla presidenza del Consiglio dei ministri è quanto di meglio si possa ipotizzare per il paese. Una personalità eccellente!» Il 21, quando Conte era già stato designato per ricevere l’incarico, Colucci parlava addirittura di una «splendida notizia per il paese. Un gentiluomo, un giurista, un esperto». 

Scorrendo il profilo si possono anche ammirare un fotomontaggio che fonde insieme Angela Merkel e Sergio Mattarella, pubblicato nei giorni in cui si trattava sull’ipotesi di mandare a palazzo Chigi Carlo Cottarelli, e le valutazioni di Colucci sulle scelte di Mattarella: «Può il presidente della Repubblica nominare un governo privo di fiducia parlamentare quando in parlamento c’è una maggioranza?»

Seguono retweet delle dichiarazioni di Conte sulla necessità di ottenere «solidarietà» degli altri paesi europei sulla questione dell’immigrazione, ma anche un retweet di un video postato da Giorgia Meloni, in cui la leader di Fratelli d’Italia spiega come «L’ubriacone sorretto da due persone per evitare che stramazzi al suolo, è il presidente della Commissione europea #Juncker, dal quale dipendono le sorti delle nostre aziende, di milioni di lavoratori italiani e il futuro della nostra Nazione». Non male, per chi si vuole porre oggi equidistante da destra e sinistra, nel «campo giusto» di Conte. 

© Riproduzione riservata