la guerra nel movimento

Il limite dei mandati è l’arma di Conte contro Di Maio

  • Dopo un messaggio di Beppe Grillo in mattinata in cui si sembrava aprire una piccola finestra di mediazione tra Conte e Luigi Di Maio, i Cinque stelle arrivano al giorno del giuramento del capo dello Stato come cristallizzati.
  • Entrambi i protagonisti continuano a lavorare per ingrandire i propri schieramenti cercando di pescare tra i parlamentari che finora non si sono voluti posizionare né con Conte né con Di Maio.
  • I contiani stanno prendendo tempo anche per valutare la strada migliore per andare allo scontro. Il presidente ha ampia scelta: è vero che Di Maio è a capo del Comitato di garanzia, ma considerato che l’organo risponde al garante Grillo, è in questo momento improbabile che riesca ad agire contro l’ex premier.

Nel Movimento 5 stelle un’altra giornata di stallo allontana ulteriormente la possibilità di trovare una soluzione. Su una cosa però nessuno ha dubbi: la situazione è grave e non è possibile tornare a lavorare insieme come se nulla fosse. A questo punto è sul tavolo anche il rischio di scissione. In un contesto così apocalittico, molti convengono però sul fatto che Giuseppe Conte ha in mano le carte migliori. Dopo un messaggio di Beppe Grillo in mattinata in cui si sembrava aprire una picco

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