La firma è arrivata a tarda notte. Dopo un lungo scontro con le regioni, il presidente del consiglio ha varato l’ultimo decreto per istituire le chiusure differenziate a seconda della fascia di rischio contagio alla quale appartiene una Regione.

Nella elaborazione dei dati il governo ha alla fine promesso di coinvolgere le regioni, tanto che le ordinanze del ministero della Salute saranno emanate solo “sentiti” i presidenti delle regioni. Saranno valutati 21 criteri diversi per decidere a che fascia appartengono i territori, ma resteranno aperti anche parrucchieri e barbieri. 

Da cinque a sei regioni in zona rossa

Lombardia, Piemonte, Calabria, Alto Adige e Valle d'Aosta e forse la Campania dovrebbero essere nella zona rossa. Puglia, Sicilia, Liguria e il Veneto dovrebbero essere in quella arancione. 

Le nuove limitazioni

Su tutto il territorio nazionale sarà il coprifuoco dalle 22 alle 5. Nelle zone 3 saranno vietati anche gli spostamenti tra le regioni, nelle zone della fascia 4 anche quelli a livello provinciale e comunale. I negozi saranno chiusi nelle zone 3 e 4. 

La capienza del trasporto pubblico sarà limitata al 50 per cento, al di là dei trasporti scolastici riservati. La mascherina sarà obbligatoria anche alle scuole elementari e medie. Saranno sospesi i concorsi a parte nel settore sanitario. I circoli sportivi restano aperti nelle zone non ad alto rischio, mentre in quelle in cui contagi sono più diffusi sono sospese tutte le attività sportive comprese quelle all’aperto. 

Nelle zone arancioni saranno chiusi tutti gli esercenti della ristorazione: bar, ristoranti, gelaterie e pasticcerie e saranno vietati gli spostamenti tra un comune e l’altro. Nelle zone rosse sono permessi gli spostamenti solo per lavoro o esigenze sanitarie. La didattica a distanza è estesa fin dai 14 anni. Saranno chiusi tutti i negozi non essenziali, mentre farmacie e supermercati saranno aperti.

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