Italia

Conte guarda al futuro da federatore, ma Di Maio lo vuole nel M5s

(Alberto Pizzoli/Pool via AP, File)
(Alberto Pizzoli/Pool via AP, File)

Dal Pd spingono perché l’ex premier guidi una nuova formazione ecologista di centro che inglobi il Movimento, ma un ruolo di garanzia nei Cinque stelle risolverebbe i dissensi e darebbe copertura al ministro degli Esteri assediato dai ribelli Cinque stelle

  • Sfumate le ipotesi di un incarico da ministro e della candidatura alle suppletive per il collegio di Siena, l’avvocato del popolo si trova ora di fronte a un bivio, mentre l’eco del suo appello per un’alleanza per lo sviluppo sostenibile lanciata da un insostenibile tavolino montato al volo a piazza Colonna, di fronte a palazzo Chigi, inizia a farsi sempre più lontana.
  • La speranza del Pd è non solo che Conte aiuti i Cinque stelle a trasformarsi in una forza che possa allearsi nel quadro del centrosinistra, ma che si rilanci come federatore di una famiglia dispersa di forze di centro ed ecologiste, quello che Renzi non ha saputo fare.
  • Lo stallo del M5s si risolve tutto in questa contrapposizione interna: finché Conte non si propone come nuovo leader del Movimento, Grillo non si muove per creare il contesto che lo faccia accadere, ma l’ex presidente non vuole esporsi finché non è certo che il partito sia liberato dall’influenza di Casaleggio, che però a sua volta è un personaggio così ingombrante che l’unico a poterlo estromettere dai giochi è proprio Conte stesso.

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