Conte: «Guardi, il gazebo della Lega è qui dietro ci trova anche il mojito». Raggi: «Mi sa che non lo ha ancora smaltito, il mojito». Sul palco in mezzo ai pini di Villa Lazzaroni, a Roma quartiere San Giovanni, l’ex presidente del consiglio e la sindaca uscente duettano come una coppia di artisti per respingere un disturbatore che poi finisce allontanato dalla vigilanza. Ma tutto il comizio va così. Quando una racconta una malefatta punita l’altro dice «Vergogna!», quando l’altro spiega le meraviglie del governo passato l’altra annuisce vistosamente. 

Non è un bagno di folla come quelli di Lamezia Terme o di Crotone, neanche un’accoglienza da rockstar, ma al primo appuntamento di Giuseppe Conte a Roma al fianco della candidata Virginia Raggi, alle sei del pomeriggio di una giornata feriale, arrivano almeno cinquecento persone. La sindaca snocciola l’elenco delle sue opere di bene, l’ex premier il suo. L’appuntamento è stato organizzato un po’ all’ultimo, ma serve a smentire le voci di freddo fra i due. Secondo molti sondaggi la sindaca sta recuperando.

Secondo Raggi le cose non stanno così: «Vi do una notizia. Abbiamo superato i nostri avversari, ora noi puntiamo Michetti. Lo stiamo tallonando nel suo “Michetti scappa tour”», allusione alle scarse presenze in campagna elettorale e alle fughe dai confronti con gli avversari del candidato del centrodestra. Conte spinge: «Spiegate ai vostri amici perché giusto andare avanti in questa direzione. Noi dobbiamo continuare e voi dovete parlare a chi dice ‘oddio la Raggi’ perché non si può lasciare la tavola apparecchiata a chi ha mangiato alle vostre e alle nostre spalle. Bussate porta per porta, abbiamo bisogno del vostro aiuto. Torniamo a vincere in questa città», «Un obbrobrio internazionale come quello del 20 agosto 2015 quando Roma Capitale del mondo è diventata Capitale dell’infamia per un funerale di un Casamonica, non dobbiamo più permetterlo».

Conte però chiede anche di tesserarsi al nuovo movimento di cui è diventato leader: «Abbiamo bisogno di voi. Pensate un partito al'1/2/3  per cento non so, ha fatto cascare un governo in piena pandemia … Abbiamo bisogno di voi perché vogliamo lavorare con voi. Con noi avete una garanzia se ci appoggiate». 

L’incontro è solo un aperitivo di una chiusura di campagna “oceanica” che Raggi ha preteso e ottenuto da Conte. E che il Pd teme. Al Nazareno sono certi della lealtà dell’alleato, che troverà il modo di indicare ai suoi Roberto Gualtieri per il secondo turno, ma al primo turno non c’è scelta. Conte si deve prestare alla campagna della sindaca, probabilmente in una piazza di periferia dove i comizi di Raggi stanno ottenendo buoni successi. Gualtieri  invece il 30 settembre chiuderà a Primavalle, con il segretario Enrico Letta e il candidato Andrea Casu.

Il primo ottobre invece, chiusure diffuse in 15 piazze dei 15 municipi romani. chiusura elettorale diffusa: contemporaneamente, in 15 piazze dei 15 municipi romani. Gualtieri sarà invece a San Basilio, periferia difficile e già contesa in queste settimane. Ancora incerta la chiusura di Enrico Michetti che il 25 settembre sarà con Matteo Salvini a Tor Bella Monaca per la chiusura della Lega. 

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