L’elogio del tycoon da parte dell’ex premier agita i vertici del Pd. La segretaria indecisa se andare nella piazza lanciata dal leader M5s
Sopire e troncare, adelante con juicio. La linea di Elly Schlein sugli attacchi indiretti – ma neanche tanto – di Giuseppe Conte, che elogia la sincerità «ruvida» di Donald Trump contro «la propaganda bellicista dell’Occidente» pro Kiev, ergo anche i dem italiani, è prudente. Neanche a dirlo. Giovedì, nel mezzo dei malumori dei suoi contro l’ex premier, Schlein ha parlato, sì, ma per chiedere le dimissioni del sottosegretario Delmastro, condannato per rivelazione di segreto d’ufficio. Sul Conte



