Negli ultimi anni è tornata regolarmente a fare notizia la tendenza degli editori italiani a non dare troppa importanza al messaggio di parità tra i sessi e spesso sono emersi esempi che trasmettono ai ragazzi messaggi infarciti di pregiudizi.
- Non è raro incontrare nei libri di testo riferimenti sessisti e messaggi carichi di pregiudizi, che trasmettono ai ragazzi una visione del mondo retrograda e lontana dagli ideali di parità dei sessi.
- L’Associazione italiana editori ha steso negli ultimi anni un codice di autoregolamentazione che però non ha impedito che venissero pubblicati esercizi controversi.
- La proposta di legge a prima firma di Alessandro Fusacchia prevede la creazione di un osservatorio che monitori la situazione e dia un parere sui libri di testo, che, in caso positivo, gli editori potranno apporre sui libri pubblicati.
Completa con il verbo giusto: il papà «lavora», il bambino «studia», la mamma «stira». Un tipico esercizio di un libro di testo italiano, un’abitudine sessista che potrebbe però presto appartenere al passato. Il deputato ex +Europa, ora parte del gruppo misto, Alessandro Fusacchia ha infatti presentato insieme a colleghi di altri gruppi parlamentari una proposta di legge per limitare la tendenza degli editori italiani di non lasciare molto spazio alla parità nella stesura dei testi destinati al



