L’Adnkronos racconta che Silvio Berlusconi per dissuaderli abbia usato ogni mezzo, sottolineando che mai come ora Forza Italia è forte, si trova al governo, e andare dietro al sindaco di Venezia Luigi Brugnaro e a Giovanni Toti non ha alcun senso. Ma evidentemente il Cavaliere, fiaccato da «malattie irreversibili», non ha più la forza di persuasione di una volta. 

Così FI ha perso altri undici “piccoli indiani” che hanno deciso di aderire a Coraggio Italia, il nuovo movimento politico nato da un’idea del primo cittadino di Venezia sviluppata insieme al presidente della Liguria. L’atto fondativo davanti al notaio è stato siglato stamattina così come è stato annunciato oggi il gruppo alla Camera (al Senato per ora CI può contare su sette senatori ma ne servono dieci per costituire un gruppo) che sarà guidato dall’ex azzurro Marco Marin.

Quattro i capi delegazione: Brugnaro, Toti, Marco Marin e Gaetano Quagliariello. Due le commissioni: una per la redazione dello statuto e dell'atto costitutivo, l’altra per la redazione della carta dei valori, del programma e del codice etico.

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Caccia all’azzurro

La nascita di Coraggio Italia non è una notizia inattesa. E forse non lo è neanche il fatto che la maggior parte dei deputati provenga dalle file dei berlusconiani. Al momento Forza Italia è, a Montecitorio, il secondo gruppo, dopo il M5s nella classifica dei transfughi. I grillini, partiti con 225 eletti, ne hanno ora 162. Gli azzurri sono passati da 105 a 78. E l’impressione è che la fuga non sia ancora terminata.

Dopotutto Brugnaro lancia proclami ambiziosi: «Grazie a Berlusconi, è stato un coraggioso, ma ora dobbiamo andare avanti, è un altro tempo. Non siamo contro nessuno, ringraziamo ma dobbiamo guardare al futuro, servono i giovani. Auguro ogni bene a FI e agli altri partiti del centrodestra. Noi siamo intenzionati a recuperare gli elettori già andati via».

Insomma la stagione del berlusconismo è giunta all’epilogo. Le manovre per riposizionarsi entrano nel vivo. Non a caso tra chi ha aderito al nuovo movimento, c’è anche uno dei volti noti della “pattuglia rosa” di cui l’ex Cavaliere si è sempre vantato: la bolzanina Michaela Biancofiore.

Una defenzione che, unita a quelle recenti di Laura Ravetto e Mariarosaria Rossi, dice forse meglio di qualsiasi dato quale sia lo stato di salute di Forza Italia.
 

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Ex personaggi in cerca d’autore

Ma Coraggio Italia a Montecitorio accoglie anche una nutrita pattuglia di ex M5s già transitati da altre forze politiche (Fabio Bernardini, Fabiola Bologna, Matteo Dall’Osso, Carlo Ugo De Girolamo, Marco Rizzone, Gianluca Rospi) o appena fuoriusciti (Martina Parisse) e una ex leghista (Tiziana Piccolo). Il perimetro nel quale si muove il nuovo movimento sembra quindi essere piuttosto ampio. Anche se è vero che in questo momento il trasferimento da un gruppo all’altro è quasi diventato la normalità. A fine luglio, infatti, inizia il semestre bianco. Non è ancora chiaro se Mario Draghi riuscirà ad arrivare alla fine della legislatura (2023) o se il prossimo anno percorrerà quel chilometro, o poco più, che separa Palazzo Chigi dal Quirinale. Bisogna muoversi rapidamente e bene per non farsi trovare impreparati se e quando ci saranno le elezioni politiche. E Forza Italia, al momento, è sicuramente il partito meno sicuro per chi vuole garantirsi un futuro da deputato o senatore. 

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