La Corte dei conti e il Ponte sullo Stretto, il giorno del giudizio

È il giorno da “dentro o fuori” per il ponte sullo Stretto. A meno di clamorosi slittamenti, la Corte dei conti deve infatti decidere se bollinare la delibera Cipess, approvata lo scorso agosto, per l’opera che dovrebbe collegare la Calabria alla Sicilia. Il pronunciamento dovrebbe arrivare nelle prossime ore, come confermano fonti interne all’organismo. Si gioca tutto sul filo del tecnicismo giuridico. Ma la ricaduta sarà in ogni caso politica. Tuttavia, secondo quanto viene riferito a Domani, un eventuale stop da parte della magistratura contabile potrebbe non stoppare in automatico il progetto. Il governo può decidere di andare avanti lo stesso, assumendosi la responsabilità politica di ignorare il parere, molto atteso e rilevante, ma non vincolante. Salvini investe tutto sul Ponte, ma la Lega esplode La Corte spiega che «l’amministrazione interessata (il ministero delle Infrastrutture in questo caso, ndr) può chiedere un’apposita deliberazione da parte del Consiglio dei ministri». A quel punto il Cdm, pur prendendo atto della mancata registrazione, può addurre come motivazione gli «interessi pubblici superiori» e ritenere che il progetto debba «avere comunque corso». A quel punto la Corte dei conti registra l’atto con riserva, declinando la responsabilità politica al governo, e inserendo il documento nell’elenco degli atti registrati con riserva che la Corte invia al parlamento ogni anno. Uno scenario che però sia il governo sia le società interessate vogliono evitare. Perché significherebbe far partite un braccio di ferro rischioso dal punto di vista giuridico e politico. Diverso, ovviamente, il discorso nel caso di un via libera. Ponte sullo Stretto, Salvini festeggia. «I cantieri inizieranno entro l’estate» Negli uffici della magistratura contabile sono, perciò, arrivate migliaia di documenti da valutare in tempi relativamente stretti da parte dei giudici per scongiurare l’ipotetico braccio di ferro. Sono oltre 10mila elaborati e circa 4mila pagine inviate dalla società Stretto di Messina, sulla base del materiale predisposto da Eurolink, il consorzio di cui è capofila Webuild. Il focus è concentrato sul merito della questione. La lettura e le valutazioni dei giudici sono dovute andare spedite sui punti contestati, dall’eventuale aumento dei costi ai rischi ambientali. Fin qui la vicenda da un punto di vista giuridico. La partita è in gran parte politica. Non è un mistero che il ministero delle Infrastrutture, guidato da Matteo Salvini, abbia fatto di tutto per arrivare al via libera. Il vicepremier leghista ha fatto professione di ottimismo: «Il mio obiettivo è di partire con i cantieri a novembre». E ha invitato il premier ungherese, Viktor Orbán, a visitare i cantieri, durante l’incontro di ieri. Vannacci snobba la Lega. E sul Veneto Salvini promette l’impossibile Ore decisive L’adunanza della Corte è l’ultimo vaglio pubblico: o c’è il via libera oppure la bocciatura, non esistono vie di mezzo, secondo la documentazione a disposizione. Era circolata l’ipotesi di uno slittamento a novembre. Tuttavia, secondo quanto apprende Domani, la decisione sarà assunta nella giornata di oggi: perciò, nel caso di una camera di consiglio particolarmente lunga, il ministero delle Infrastrutture riceverà la risposta al massimo entro le 11 di domani mattina. In ogni caso verrà comunicato solo il pronunciamento. Le motivazioni, invece, dovranno essere rese note entro 30 giorni. Dunque, l’iter sarà definitivo solo a novembre inoltrato. Per questo motivo Eurolink ha prodotto il corposo materiale, le migliaia di pagine, da sottoporre – in tempo record data la mole di documenti – alla Corte. La “passerella” di Salvini sul Ponte: il ministro contestato snobba i rischi d’infiltrazione mafiosa Intanto, in pochi giorni sono arrivate oltre 7mila candidature per posizioni molto diverse tra loro, dai professionisti a mansioni pratiche, come saldatori e operai specializzati. Un bacino di potenziali lavoratori da cui il consorzio potrà attingere all’apertura ufficiale dei cantieri.