Con la riduzione dei parlamentari da 945 a 600, le due camere dovranno adeguare il loro funzionamento, modificare i regolamenti interni e la legge elettorale. Con un occhio all’elezione del Capo dello stato
- Con la vittoria del Sì, va corretta la legge elettorale. A legge invariata, il governo deve emanare entro 60 giorni un decreto legislativo che ridisegna i collegi, mantenendo le proporzioni tra uninominali e plurinominali.
- Se il presidente della Repubblica viene eletto dall’attuale parlamento, non cambierà nulla. Se invece lo eleggerà un parlamento ridimensionato, sorge il problema del “peso” dei delegati regionali.
- Vanno modificati anche i regolamenti di Camera e Senato, nella parte in cui prevedono quorum indicati in numeri assoluti e non in percentuali. Va rivista anche la composizione dei gruppi e delle commissioni permanenti.