Nel sotto-sottogoverno di Giorgia Meloni potrebbe esserci un posto anche per Marco Castoldi, in arte Morgan. O almeno: questa è l’intenzione di Vittorio Sgarbi, che ha dichiarato a Repubblica di volergli trovare un incarico di responsabilità: «Bisogna creare un dipartimento ad hoc per la musica e lui avrà un ruolo». Morgan la prende sul ridere, intervistato da Rai Radio1, alla trasmissione Un giorno da pecora: «Il mio primo provvedimento sarebbe un decreto “anti trap”».

Subito dopo le elezioni Morgan si era schierato a favore di Meloni, in controtendenza con le dichiarazioni pubbliche di altri cantanti italiani. Intervistato da Adnkronos, aveva detto: «Basta con questo spauracchio della deriva fascista, è una puttanata pazzesca!». Anche se aveva specificato che non l’aveva votata, in quanto anarchico.

Il programma di Morgan

Ora Morgan dice di essere pronto per il bene della cultura ad affiancare Vittorio Sgarbi e il ministro Gennaro Sangiuliano, in un trio che fino a qualche tempo fa sarebbe stato facile immaginare in tb. «Sgarbi ha tante proposte, io mi metto a disposizione per le mie competenze, che sono diverse», dice Morgan. «Sarò sotto-sottosegretario. Una persona come Sgarbi nasce ogni 300 anni, è come Pasolini o Leonardo Da Vinci».

Sostiene di avere a cuore una responsabilità, che sarebbe la sua principale: «C’è tutto il grande repertorio della musica d’autore italiana che andrebbe restaurato, come Tenco o Lauzi». Un programma che è più o meno lo stesso di quando era giudice a X Factor e doveva scegliere quali canzoni assegnare ai concorrenti.

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