- Continuano le polemiche sull’elezione dei presidenti di Camera e Senato, Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa. Non si tratta di cariche “neutrali”, anche se chi le esercita dovrebbe sempre fare in modo di essere imparziale.
- I poteri spettanti ai presidenti di Camera e Senato e l’uso concreto che se ne è fatto nel corso degli anni ne rendono palesi i diversi profili di rilevanza, anche politica, delle loro decisioni.
- Per questo motivo, la caratterizzazione politica di un presidente di assemblea non è un fattore trascurabile anche nell’esercizio di una funzione imparziale, che imporrebbe a chi la esercita non solo di essere super partes, ma anche di apparire tale.
Continuano le polemiche sull’elezione dei presidenti di Camera e Senato, Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa. Qualcuno potrebbe reputare trascurabili le opinioni molto forti espresse nel corso degli anni dai due esponenti rispettivamente della Lega e di Fratelli d’Italia, ritenendo che, una volta eletti, i presidenti delle assemblee legislative siano al di sopra dell’agone politico. Il loro compito, infatti, è quello di garantire l’ordinato svolgimento dei lavori parlamentari. La questione è più



