la malagestione dell’immigrazione

Il labirinto kafkiano dei Cpr, dove il diritto alla difesa non c’è più

Gli avvocati denunciano ostacoli sistemici: trasferimenti improvvisi, difficoltà di contatto, mancanza di regole precise. E i nuovi centri in Albania peggiorano una situazione già critica sul territorio italiano

Giovanni Papotti è un avvocato specializzato in diritto dell’immigrazione. Segue diversi casi di persone trattenute nel Cpr di Torino, città in cui vive. A maggio, alcuni dei suoi assistiti sono stati trasferiti improvvisamente in Albania. Tra ritardi burocratici, telefonate intermittenti e una procedura opaca, per Papotti, «il sistema è costruito per far perdere gli avvocati». Per i trattenuti nei dieci Centri di permanenza per i rimpatri in Italia, e ora anche nei centri albanesi di Gjadër e S

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