Si aspettava l’apertura del fatidico voto su Rousseau su Mario Draghi, ma alla fine, come chiesto da Beppe Grillo, il capo politico del Movimento 5 stelle Vito Crimi con un brevissimo post sul blog del Movimento 5 stelle ha deciso di rinviare a data da destinarsi: «Il voto sul governo previsto dalle ore 13.00 di oggi è temporaneamente sospeso. I nuovi orari di inizio e termine votazione saranno successivamente comunicati». Su quali avrebbero dovuto essere i quesiti c’è il massimo riserbo – qualcuno dice che non c’erano nemmeno -, anche perché, come detto più volte da Crimi, dipenderà da cosa dirà nelle prossime ore da Draghi, perché dire di sì o di no a lui in quanto persona «non avrebbe senso». Adesso toccherà al premier incaricato decidere se dare un segnale o no, una situazione ancora più delicata, soprattutto ora che Grillo ha detto esplicitamente detto che vuole la Lega fuori dal governo: «vediamo, vediamo,vediamo» avrebbe risposto Draghi a quanto ha riferito il garante del Movimento in un video martedì sera.

Guerra inerna

I Cinque stelle intanto continuano il loro scontro interno, con Alessandro Di Battista che non cede di un passo sull’ “astensione” a Mario Draghi. Una situazione alquanto singolare, visto che, con i sì degli altri gruppi politici, ci sarebbe una maggioranza senza il gruppo più consistente del parlamento. I sì per il momento sembrano vincere sui no, comunque il capogruppo alla Camera Davide Crippa ha iniziato ad attaccare esplicitamente Di Battista: «Sono molto schietto – ha detto questa mattina ad Agorà su Rai 3 -. Ieri le uscite dell’amico Di Battista sono veramente, secondo me, molto premature. Andare a dire no a prescindere rispetto a quelli che sono stati i nostri temi credo che sia un errore che sta facendo nell’anteporre la propria persona a quelli che sono in realtà i percorsi dei temi del M5s».

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