Nei giorni politici in cui non si parla d’altro che dell’ipotesi crisi sono emerse le dichiarazioni del leghista ex pentastellato Ugo Grassi, il senatore che ha detto a Repubblica di essere stato contattato dal premier Giuseppe Conte per puntellare la maggioranza con la promessa di un incarico. Conte ha smentito, ma Grassi ha ribadito.

L’intervista

Nell’intervista il senatore ha raccontato: «A un certo punto mi convoca Giuseppe Conte e mi dice: vuoi qualche incarico?», poi ha aggiunto: «Sono stato contattato dal presidente del Consiglio. Mi ha detto: “Dobbiamo fare quattro chiacchiere io e te, prendi appuntamento col mio segretario”. Allora ho chiesto di fissare questo incontro a una persona di mia conoscenza a Palazzo Chigi e mi sono presentato alla data e all’orario previsto. Conte Mi ha guardato in faccia e mi ha detto: “Voglio entrare subito nel cuore del nostro incontro. E ti voglio chiedere: Vuoi qualche incarico?”». Lui avrebbe replicato: «Giuseppe, ti ringrazio, ma io non voglio alcun incarico, non ne sto cercando. Voglio un progetto politico, non poltrone, sto lavorando a quello». Quindi il premier gli avrebbe detto «di guardare al Pd» come interlocutore politico.

Smentite incrociate

Palazzo Chigi nel pomeriggio ha smentito. Il portavoce del presidente del consiglio, Rocco Casalino, ha scritto in una nota: «L’incontro tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il senatore Ugo Grassi è avvenuto il giorno 31 ottobre 2019 come puntualmente annotato nel registro di segreteria della Presidenza del Consiglio.  All’epoca il senatore era ancora iscritto al gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle». Si è trattato «di un mero incontro di cortesia visto che anche Grassi, come il Presidente Conte, è professore ordinario di diritto privato». 

Durante l’incontro il senatore Grassi «non ha per nulla anticipato al Presidente l’intenzione di lasciare il Movimento5stelle per trasferirsi al gruppo del Senato della Lega». Per questo, conclude la nota, è tutto falso: «È assolutamente falsa, destituita di ogni fondamento e peraltro volgare la ricostruzione che vede il Presidente esordire o comunque offrire nel corso del colloquio un incarico». Inoltre «falso è il suggerimento che il Presidente avrebbe dato al senatore Grassi di cercare interlocutori politici nel Pd».

Il presidente del Consiglio, prosegue Casalino, è stato contattato dal quotidiano Repubblica in merito all’accaduto «ha smentito con forza questa ricostruzione che infanga il nome e l’onorabilità del Presidente Conte. E ha precisato che l’incontro in questione risaliva al passato e che comunque non vi era stata mai nessuna offerta, di nessun tipo, da parte del Presidente del Consiglio al senatore Grassi». Repubblica avrebbe perciò manipolato la smentita: «Peraltro le omissioni sulla data dell’incontro e la falsa ricostruzione dei contenuti del colloquio rivelano chiaramente l’intento diffamatorio dell’intervistato, che appare più chiaro nella dichiarazione finale secondo cui il premier cercherebbe “forze a supporto della sua maggioranza facendo leva anche sui rapporti personali”».

Dopo Palazzo Chigi è intervenuto l’ufficio stampa della Lega. «Il senatore Ugo Grassi conferma il contenuto dell’intervista pubblicata dal quotidiano La Repubblica. È stupito dalla reazione di Palazzo Chigi ed è pronto a sostenere la veridicità di quanto dichiarato in ogni sede». In soccorso del senatore leghista è arrivata Italia Viva. Il capogruppo al Senato Davide Faraone ha detto in un comunicato: «Ho letto l’intervista del Senatore Ugo Grassi e quello che ha detto del presidente Conte alle prese con la caccia ai responsabili», stando alle dichiarazioni rilasciate dal senatore leghista ed ex grillino «il premier gli avrebbe offerto incarichi governativi in cambio del passaggio in maggioranza». Per Faraone Conte si sarebbe comportato come Berlusconi: «Ricordo che Silvio Berlusconi per analoga vicenda fu massacrato. È semplicemente scandaloso quello che sta accadendo: i senatori contattati nella caccia al 'responsabile' ci raccontano cose indicibili. Queste squallide manovre di palazzo nulla hanno a che fare con le esigenze e le risposte immediate dovute a un paese in crisi». Ed è tornato a minacciare la sfiducia di Iv: «Se qualcuno pensa ad un Governo Scilipoti/Casalino si accomodi pure, noi saremo da un’altra parte». 

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