- La procura di Milano ha chiuso un primo troncone di inchiesta che ruota intorno al presunto complotto che manager e consulenti Eni avrebbero ordito nei confronti della procura di Milano mentre quest’ultima indagava prima sull’Algeria e poi sulla Nigeria.
- Sei gli indagati di questo troncone, tra i quali Piero Amara, Vincenzo Armanna e Massimo Mantovani, con varie accuse che vanno dalla calunnia all'induzione a non rendere dichiarazioni all'autorità giudiziaria e intralcio alla giustizia.
- Al centro dell’attività calunniosa il tentativo di delegittimare il procuratore aggiunto Fabio De Pasquale, a capo del pool che indaga sui reati internazionali.
Iniziano ad affiorare i primi dettagli sulla vicenda del cosiddetto «complotto» che manager e consulenti Eni avrebbero ordito nei confronti della procura di Milano quando quest'ultima stava indagando per corruzione internazionale prima in Algeria e poi, soprattutto, in Nigeria. Complotto che si poggerebbe su un'intensa attività di depistaggio nata alla procura di Trani, passata per quella di Siracusa e poi conclusa a Milano. Ufficio dove il procuratore aggiunto meneghino Laura Pedio, che da a



