Negli ultimi giorni è avvenuta una strana coincidenza: martedì scorso, alla vigilia della sentenza di Bibbiano, è andato in onda un servizio delle Iene che parlava di Emdr, un approccio terapeutico per l’elaborazione degli eventi traumatici.

Il servizio era una sequela di fatti sconcertanti: una ragazza con anni di disturbi alimentari alle spalle raccontava di aver scoperto tramite l’Emdr abusi sessuali subiti dallo zio quando era bambina. Li definiva «ricordi che non sapevo di avere». E dunque, dopo 30 anni dai fatti, andava con le telecamere a suonare a casa dell’anziano zio per accusarlo. Modello Salvini e «Scusi, lei spaccia?».

Due giorni dopo lo psicologo Claudio Foti veniva condannato per lesioni personali perché a Bibbiano, con la psicoterapia, aveva convinto una minore di aver subito abusi dal padre. Per convincerla, si legge nella conclusione delle indagini, «l’aveva sottoposta alla tecnica dell’Emdr in violazione dei protocolli, suggerendo falsamente che si trattava di una tecnica necessaria al recupero dei ricordi».

Estrarre ricordi

Dunque, la tecnica Emdr sarebbe utilizzata per il percorso post-traumatico e come mezzo efficace per “estrarre” ricordi seppelliti. Ma ufficialmente l’Emdr serve a superare un trauma o a ricordare che 30 anni fa un nonno ha abusato di noi in cameretta? La differenza non è poca cosa, perché nel primo caso, male che vada, l’Emdr potrebbe non fare effetto sulla paziente. Nel secondo, male che vada, un paziente potrebbe mentire. Accusare un innocente.

Mi sembra evidente, dunque, che sulla finalità di questa tecnica ci dovrebbe essere chiarezza assoluta. Una chiarezza che sembra non esserci affatto.

Dopo il servizio delle Iene infatti, sono accadute alcune cose: il noto professore Giovanni Battista Camerini ha scritto che «l’Emdr può essere preziosa quando si tratta di curare un trauma, pericolosa e anti-scientifica quando ci si prefigge di usarla per recuperare memorie rimosse. Il servizio delle Iene è scandaloso. La società di psicologia giuridica redigerà un comunicato critico nei confronti del servizio e l’uso non etico che si può fare di questa tecnica».

Mi aspettavo che anche l’associazione Emdr Italia prendesse le distanze dalle Iene e invece è accaduto che la pagina Facebook ufficiale dell’associazione ha pubblicato il servizio.

Del resto, proprio all’interno dello stesso servizio c’era un’intervista alla presidente di Emdr Italia Isabel Fernandez la quale, a domanda «è normale che la ragazza per 30 anni non abbia ricordato nulla?» rispondeva: «É qualcosa di molto comune, soprattutto negli abusi. La mente mi dice che sentire è troppo, quindi posso chiudermi, ma resta in memoria senza ricordare. Per sbloccare viene fatta questa stimolazione bilaterale destra-sinistra a livello di movimenti oculari, posso guidare gli occhi del paziente in modo che faccia destra sinistra…».

«Questo può far riemergere i ricordi, sembra una magia ma è scienza!», aggiungeva l’inviata delle Iene. E in effetti l’Emdr è una terapia evidence based inserita nell'elenco delle Società Scientifiche riconosciute dal Ministero della Salute, benché all’interno della comunità scientifica la tecnica risulti piuttosto divisiva.

In molti storcono il naso solo a sentire la storia dell’Emdr, una scoperta della statunitense Francine Shapiro, così narrata su Wikipedia: «Nel 1987 la Shapiro osservò su sé stessa, durante una passeggiata in un parco, che il movimento degli occhi sembrava ridurre lo stress causato da ricordi traumatici. Sulla base di queste iniziali osservazioni, condusse ulteriori ricerche e nel 1989 pubblicò un lavoro in cui descriveva i risultati positivi del movimento oculare sullo stress».

Tra parentesi: Shapiro si è laureata in letteratura, poi ha preso il dottorato in Psicologia in una scuola non accreditata e non più operativa. Fatto sta che, come spiegato dalla stessa Fernandez in una delle tante interviste, «nell’Emdr lavoriamo cercando la comunicazione dei due emisferi cerebrali con la stimolazione bilaterale alternata, attraverso i movimenti oculari destra-sinistra».

Qui la teoria diventa piuttosto fumosa nonché contestata da molti esperti, anche perché oltre a non essere così chiara, in ambito scientifico, la dicotomia emisfero destro e sinistro, nell’Emdr questa stimolazione avviene pure attraverso una “macchinetta” che emette vibrazioni (quella che nel caso Bibbiano venne definita erroneamente “elettroshock” o “macchinetta dei ricordi”).

Le divisioni

Insomma, una terapia che divide, ritenuta efficace da migliaia di psicoterapeuti che la praticano, con risultati nei pazienti che vanno da “Mi ha aiutato moltissimo” a “Non è servita a niente” (ho ricevuto centinaia di testimonianze contrastanti sul tema).

Morale: non ho un’idea precisa sulla reale efficacia dell’Emdr, ma non può essere utilizzata come metodo di indagine, magari diventando prova in un processo. Mi lascia perplessa il fatto che Emdr Italia non abbia preso distanze dalle Iene.

Mi stupisce che l’Ordine nazionale degli psicologi non si pronunci. Mi stupisce, anche, come dal 2019, quando il caso Bibbiano gettò una luce sinistra sul metodo, il metodo sia stato pubblicizzato da numerosi vip, da Elena Santarelli a Chiara Ferragni e come sia la soluzione per ogni problema, dal trauma post-crollo Ponte Morandi alle sindromi borderline.

Insomma, c’è un’ambiguità pericolosa intorno alla finalità dell’Emdr che va superata, altrimenti si rischia che qualche psicoterapeuta con sindromi di onnipotenza ne faccia un utilizzo sbagliato.

Se Emdr Italia però trova che il servizio delle Iene vada condiviso sulla sua pagina Facebook con migliaia di psicoterapeuti Emdr che lo condividono, forse abbiamo un problema.

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